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Patrizio Baldiraghi, l’infermiere ciclista travolto da un’auto, muore e dona gli organi

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Donazione organi e ricordi di un professionista del San Matteo, vittima di un grave investimento in bicicletta

L’11 aprile 2025 Patrizio Baldiraghi, 67 anni, appassionato di ciclismo, è stato travolto da un’auto mentre scendeva in bicicletta da Canneto Pavese verso Broni. Secondo le prime news, il veicolo stava uscendo da un parcheggio quando ha colpito Baldiraghi, che si trovava in sella insieme a un gruppo di amici. Le sue condizioni sono apparse da subito critiche.

Ricovero e cure al San Matteo

Trasportato d’urgenza al reparto di rianimazione dell’ospedale San Matteo di Pavia, l’ex coordinatore degli ambulatori di ortopedia è stato sottoposto a terapie intensive nella speranza di una ripresa. Nonostante l’impegno dello staff medico e infermieristico, dopo quasi due settimane di lotta per la vita il 67enne è deceduto mercoledì pomeriggio.

Donazione organi: un gesto di speranza

In linea con la sua estrema generosità, Baldiraghi aveva lasciato un biglietto insieme alla carta d’identità, manifestando la volontà di procedere con la donazione degli organi in caso di malore o incidente. Grazie alla sua scelta consapevole, diversi pazienti in lista d’attesa hanno ora la possibilità di una nuova vita, evidenziando un esempio di grande altruismo.

Il ricordo dei colleghi

“Grazie Patrizio per la testimonianza di vita che hai dato, per l’alta professionalità e l’amicizia che hai sempre dimostrato a infermieri e OSS”, hanno commentato commossi gli ex colleghi del Policlinico San Matteo. Il suo contributo nel reparto di clinica medica e, successivamente, come coordinatore ortopedico rimane un punto di riferimento per il personale sanitario.

Profilo di una vita dedicata alla cura

Baldiraghi, in pensione da due anni e residente a Cura Carpignano, aveva dedicato oltre trent’anni al servizio infermieristico presso il San Matteo. Conosciuto per la sua competenza e il carattere affabile, aveva formato intere generazioni di operatori sanitari, trasmettendo passione e rigore professionale.

Testimonianza dell’amico Massimo Torre

“Era un uomo eccezionale e un infermiere molto bravo. Con la bicicletta manteneva un fisico da trentenne: ci mancherà tantissimo”, ricorda l’amico e collega Massimo Torre, sottolineando come la passione per il ciclismo fosse parte integrante del suo stile di vita e della sua identità.

Come diventare donatore di organi

In Italia la donazione di organi può avvenire secondo diverse modalità che garantiscono al cittadino di esprimere in vita la propria volontà, sia in forma cartacea che digitale. Il quadro normativo di riferimento è la Legge n. 91/1999, che sancisce il principio del “consenso esplicito o dissenso” e disciplina l’iscrizione nei registri ufficiali. Tra le modalità più diffuse troviamo:

  • la registrazione al Sistema Informativo Trapianti (SIT) presso le ASL;
  • la manifestazione di volontà al momento del rilascio o rinnovo della Carta d’Identità Elettronica (CIE);
  • l’iscrizione all’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule) anche in forma digitale;
  • la compilazione del tesserino blu del Ministero della Salute (Carta Nazionale delle Donazioni);
  • la dichiarazione in carta libera, conservata fra i propri documenti personali.

Oltre alla donazione post-mortem, il nostro ordinamento prevede anche la donazione da vivo di rene e porzione di fegato, regolamentata dalla Legge 26 giugno 1967 n. 458.

Quadro normativo di riferimento

La donazione di organi in Italia è regolata principalmente dalla Legge 1 aprile 1999, n. 91, che introduce il principio del consenso o dissenso espresso in vita dal cittadino, conforme ai principi di gratuità, anonimato e volontarietà dell’atto. In assenza di una dichiarazione esplicita, la donazione può avvenire solo se non vi è opposizione da parte dei familiari aventi diritto. 

Modalità di manifestazione del consenso

1. Al momento del rilascio o rinnovo della Carta d’Identità Elettronica (CIE)

Durante la procedura di emissione o rinnovo della CIE, il cittadino può dichiarare direttamente la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti, registrata in tempo reale negli archivi del Ministero dell’Interno.

2. Presso le Aziende Sanitarie Locali (ASL) e il Sistema Informativo Trapianti (SIT)

È possibile compilare un modulo presso gli sportelli dedicati nelle ASL, che trasmettono i dati al SIT, infrastruttura centrale per la gestione della Rete Nazionale Trapianti.

3. Iscrizione all’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule)

Dal 26 settembre 2021 è possibile iscriversi all’AIDO e manifestare contestualmente il consenso alla donazione, sia in modalità cartacea sia attraverso la piattaforma “DigitalAIDO”.

4. Tesserino blu del Ministero della Salute (Carta Nazionale delle Donazioni)

Scaricabile dal sito del Centro Nazionale Trapianti, il “tesserino blu” va compilato, firmato e conservato fra i documenti personali; non è un atto legalmente vincolante ma costituisce una prova della volontà del donatore.

5. Dichiarazione in carta libera

Una semplice dichiarazione scritta su foglio bianco, datata e firmata, contenente tutti i dati anagrafici e la volontà di donare, può essere depositata presso l’ufficio anagrafe del Comune o conservata personalmente per dimostrare la volontà.

Revoca o modifica del consenso

Il donatore può in qualsiasi momento revocare o modificare la propria scelta rivolgendosi:

  • al Comune di residenza, tramite sportello anagrafe;
  • all’ASL, aggiornando la propria posizione nel SIT;
  • all’AIDO, richiedendo la cancellazione o modifica dei dati;
  • in autonomia sul portale della CIE, se già espresso  .
Donazione di organi da vivente

Oltre alla donazione post-mortem, la normativa italiana consente la donazione da vivo del rene e di porzioni di fegato, con possibilità limitate e vincoli di parentela o solidarietà stra-familiare  . Dal 2012 è inoltre teoricamente possibile il trapianto parziale di pancreas, polmone e intestino, sebbene tali interventi siano rari in Italia  . L’attività di trapianto da donatore vivente è regolata dalla Legge 26 giugno 1967, n. 458  

Redazione NurseTimes

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