Introduzione di Giuseppe Papagni
Grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times.
Numerosi i lavori di tesi che giungono all’indirizzo mail della nostra redazione ([email protected]) che puntualmente vengono pubblicate nello spazio dedicato.
La dott.ssa RICCI Francesca, laureatasi nel 2015, presso l’Università la Sapienza di Roma, presenta la sua tesi dal titolo “A cesareo segue cesareo? Conoscenze e opinioni di gestanti e operatori sanitari”, relatore Prof. RUIU Massimiliano, correlatore Prof.ssa MANGANO Valentina.
…di Francesca Ricci
Scopo dello studio
Valutare la conoscenza e le opinioni degli Infermieri, Ostetriche e Ginecologi, in materia di VBAC (Vaginal Birth After Caesarean) e capire quanto le donne siano informate dagli operatori sanitari sopra citati, sulla possibilità di tentare un travaglio di prova e scegliere il VBAC in serenità senza allarmismi.
Materiali e Metodi
Lo studio è stato condotto nei mesi di gennaio/febbraio/marzo 2015 in 3 ospedali romani: Ospedale S.Spirito, Ospedale Cristo Re, Ospedale S.Pietro FBF.
Il metodo di indagine utilizzato è rappresentato da un questionario somministrato a un campione di 123 operatori sanitari (Infermieri, Ostetriche e Ginecologi), un questionario con “box informativo” sul VBAC allegato, somministrato a 100 donne, un’intervista rivolta ad una mamma ginecologa ed a una mamma ostetrica, precedentemente sottoposte a cesareo e che nella gravidanza successiva hanno partorito mediante VBAC.
Risultati
Dallo studio effettuato è emerso che questa pratica (VBAC) è conosciuta da gran parte degli operatori sanitari intervistati, ma sono pochi quelli che incoraggiano la donna verso questa scelta, nonostante le complicanze (rare) ad essa associate vengano ritenute “un rischio accettabile” (motivo principale: ripercussioni legali/medicina difensiva).
Una buona percentuale delle donne intervistate (circa il 70%) è a conoscenza del VBAC.
Conclusioni
Alla luce delle evidenze scientifiche e visto che circa il 40% delle donne intervistate tenterebbero il VBAC in una futura gravidanza, il personale sanitario dovrebbe informare le donne circa i pro ed i contro delle due procedure (VBAC vs. TC) in modo che la donna possa prendere una scelta consapevole.
La volontà di tentare il VBAC è del tutto soggettiva e personale. Infatti, dipende molto da come il TC è vissuto dalla donna sia a livello fisico che psicologico.
I motivi che determinano la volontà di tentare il VBAC, sono la voglia di provare l’esperienza di un parto naturale, il dispiacere di non essere parte attiva nella nascita del proprio bambino, il non poter effettuare il “pelle a pelle”al momento della nascita, la paura di subire un altro intervento chirurgico ecc.
TESI: “A cesareo segue cesareo? Conoscenze e opinioni di gestanti e operatori sanitari”
Lascia un commento