Sanità. Manovra. Infermieri e professioni sanitarie non mediche: libera professione stralciata dal provvedimento, promesse svanite, problemi irrisolti!
De Palma (Nursing Up): “Il nostro SSN è come un malato grave, ma il Governo si ostina ad imboccarlo con latte e miele”
ROMA, 23 OTTOBRE 2025 – La Manovra chiude la porta. E lascia fuori chi cura. Nel testo bollinato non c’è traccia dell’annunciata norma relativa all’articolo 70-bis, che avrebbe dovuto avviare la sperimentazione dell’attività libero-professionale intramuraria per le professioni sanitarie non mediche.
«Si trattava di un passaggio necessario, per iniziare a superare le norme oggi in vigore, che continuano a frapporre ostacoli rigidi e spesso insormontabili. Lo abbiamo denunciato più volte: le regole attuali impongono vincoli aziendali sproporzionati. In Italia, pochissimi professionisti delle professioni sanitarie non mediche hanno realmente potuto usufruirne», afferma Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up.
“Il vero problema – prosegue – è rappresentato dal comma 2 del decreto-legge 127/2021, che pone condizioni stringenti per l’autorizzazione all’attività esterna. Anche i colleghi in regola con la documentazione si vedono spesso respingere le richieste, con motivazioni organizzative o meramente burocratiche.
Le priorità aziendali vengono usate come scudo per non concedere nulla. Così si scoraggia ogni iniziativa e si nega ogni prospettiva concreta.
La nuova Manovra avrebbe dovuto cambiare questo scenario, introducendo una sperimentazione reale di un nuovo regime. Tutto questo era stato annunciato in primis dal Ministro Schillaci e aveva preso forma di un articolo, con contenuti e tanto di modus operandi. Ma, di fatto non ce n’è traccia nella bozza definitiva bollinata dalla Ragioneria».
Una promessa svanita nel nulla
«E adesso? – incalza De Palma – Le promesse del Ministro Schillaci, che avevano fatto sperare in uno sblocco del vincolo di esclusività e in una libera professione finalmente accessibile per infermieri e professionisti sanitari non medici, restano lettera morta.
Non solo non esiste una riforma strutturale, ma perfino la deroga – per quanto limitata – sembra non comparire nel testo della Manovra 2026.
E con quale logica? Il Governo annuncia 6mila assunzioni e ritiene che bastino a compensare le necessità del sistema. Ma davvero qualcuno crede che 6mila assunzioni bastino a coprire un vuoto di 175mila unità rispetto agli standard europei?
È come tentare di curare un malato grave di tubercolosi con latte e miele. E il SSN, quel malato, continua a peggiorare».
Aumenti minimi, confronto assente
«Intanto – aggiunge De Palma – dove troveremo ulteriori 50mila infermieri di famiglia previsti dalla Missione 6 del PNRR entro il 2026? E anche i 6mila annunciati dalla Manovra, dove sono? Dove reperirli?
Nel frattempo, i colleghi si trovano ad affrontare aumenti irrisori: 40 euro netti, questi sono i numeri reali, mentre l’indennità – quella da 1630 euro lordi – si traduce in 88-90 euro netti solo grazie a fondi già esistenti della manovra precedente.
È questa la svolta promessa dal Ministro Schillaci?
Chiediamo da giorni un confronto serio, ma il Ministro non ci ha mai convocato, evidentemente non serve ascoltare le rappresentanze delle professioni sanitarie non mediche, prima di portare la Manovra in Consiglio dei Ministri. Siamo stati esclusi. Come se non esistessimo!».
Il SSN è malato. Non può più aspettare
«C’è poco da girarci intorno: la norma nella bozza non c’è, la possibilità della sperimentazione di conseguenza è svanita, gli aumenti sono simbolici.
E mentre si cancella ogni strumento utile per i professionisti italiani, si continua a parlare di reclutamenti dall’India, dal Sud America, dall’Uzbekistan, e si propone l’introduzione di figure ibride come l’“assistente infermiere”, senza alcun chiarimento normativo.
Con 6mila assunzioni a fronte di 175mila unità mancanti, la domanda è una sola: cosa stiamo davvero facendo?
Curiamo un SSN, malato grave, tubercolotico, con latte e miele. Ma il malato, se continua così, rischia seriamente di non arrivare alla prossima stagione.
Insomma, il SSN peggiora, i professionisti spariscono sostituiti da sedicenti assistenti , la politica balbetta. Latte e miele per tutti!»
Redazione NurseTimes
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