A partire da oggi, lunedì 15 marzo, l’Italia è in zona arancione e rossa (esclusa la Sardegna che rimane zona bianca). Lo sport in zona arancione e rossa, però, sarà ancora praticabile con restrizioni minori rispetto alla situazione di lockdown di un anno esatto fa.
Palestre, piscine e impianti sciistici restano chiusi. Chiusi anche i centri benessere e quelli termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del Coni o del Cip.
L’attività motoria (che può essere anche la semplice passeggiata) è consentita. Chi vuole svolgere attività sportiva come corsa, uscita con la bicicletta da corsa o mountain bike, pattini… ha il solo limite dei confini regionali, che non devono mai essere oltrepassati. Inoltre, è obbligatorio partire e rientrare dalla propria residenza. Non è concesso, quindi, caricare la bici in macchina per partire da un luogo diverso.
Per l’attività sportiva non è ovviamente obbligatorio indossare la mascherina, ma è necessario portarla sempre e indossarla se si incontrano altre persone.
Restano ferme anche tutte le attività sportive dilettantistiche di base. Ferme anche scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere ludico-amatoriale”
Con il nuovo decreto del Consiglio dei Ministri le regioni che superano un’incidenza di 250 casi per 100mila abitanti nelle ultime due settimane, entrano in zona rossa. Quindi, ricapitolando, da oggi saranno in zona rossa Lombardia (per decisione della giunta regionale), province autonome di Bolzano e Trento, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Veneto, Marche. Tutte le altre saranno in zona arancione, tranne la Sardegna.
- Asp Carlo Sartori di San Polo d’Enza (Reggio Emilia): concorso per 2 posti da infermiere
- Si può fare a meno dell’infermiere? Quando la burocrazia dimentica che dietro ogni cura c’è una persona, non un algoritmo di risparmio
- Asma e allergie alimentari, scoperto perché cambiano nel tempo: “nascono” dal microbiota intestinale nei primi 1.000 giorni di vita
- Cuore, è allarme liste d’attesa per TAVI: accesso solo per un paziente su due. GISE: “Con studio TRACS si punta ad aumentare interventi”
- Professionisti della salute (non medici) nei tribunali: al via il corso per CTU sanitari
Fonte: gazzetta.it (P. Catucci)
Lascia un commento