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Infermieri condannati: non hanno denunciato l’iperafflusso in PS e richiesto maggior personale

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Infermieri condannati: non hanno denunciato l’iperafflusso in PS e richiesto maggior personale
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La Cassazione Penale ha condannato 2 infermieri per degli errori/omissioni avvenuti durante un iperafflusso in Pronto Soccorso: qualora avessero denunciato la situazione e richiesto  maggior personale sarebbero stati assolti.

Una sentenza della Cassazione molto importante, che deve fare necessariamente riflettere tutti gli infermieri e soprattutto quei professionisti che, a proprio rischio e pericolo, scelgono di non lavorare in sicurezza; accettando per vari motivi (paura, inconsapevolezza, rassegnazione, menefreghismo, ecc.) condizioni di lavoro indegne.

Ma  che scelgono soprattutto di non segnalare e di non denunciare la situazione, traviati dall’omertà stagnante che caratterizza la categoria; ovviamente continuando a lamentarsi e puntando il proprio dito inquisitore, a prescindere, contro il proprio Collegio/Ordine che, almeno secondo loro, dovrebbe nascondersi in ogni anfratto dei nosocomi e sapere di tutto e di più, sempre e comunque. A prescindere.

“Altrimenti cosa lo paghiamo a fare?”

I due colleghi di Pronto Soccorso  implicati in questa vicenda erano stati giudicati colpevoli in primo grado: uno per aver sbagliato codice colore al Triage (assegnò un verde anziché un giallo), l’altro per la mancata rivalutazione delle condizioni del paziente durante il proprio turno. Gli infermieri, poi, furono assolti in appello con la giustificazione che in quel giorno si era verificato un eccezionale afflusso di persone; tale da complicare non poco l’attività dei due professionisti da indurli a errori/omissioni.

La sentenza della Cassazione Penale IV Sez. n. 11601 del 19 marzo 2015, però, ha ribaltato tutto, annullando l’assoluzione e condannando i sanitari. Perché? Perché per la Cassazione l’affollamento non è affatto una scusante, se non adeguatamente denunciato: doveva essere lo stesso personale di Pronto Soccorso a dare l’allarme e a chiedere rinforzi per salvaguardare la propria professionalità e, di conseguenza, i propri utenti. Senza se e senza ma.

Qualora i colleghi avessero segnalato in modo scritto la difficoltà nell’assistere i tanti (troppi) pazienti giunti in Pronto Soccorso chiedendo più personale, quindi, ora sarebbero stati indubbiamente assolti. Gli atti sono stati rinviati sempre alla Corte di Appello per la rivalutazione dei comportamenti messi in atto dai due infermieri, ma… la vicenda rappresenta già un principio di giurisprudenza: l’insufficienza del personale del pronto soccorso va assolutamente denunciata o, in caso di errori, non ci sono scuse che tengano.

Alessio Biondino

Fonte: https://www.anaao.it/public/aaa_4926884_casspen_11601_2015.pdf

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