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Infermiere a rischio anche di artrite reumatoide? Lo studio

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Artrite reumatoide, immagine di repertorio (fonte: wikipedia)
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Le articolazioni di quei lavoratori predisposti alla malattia, che fanno sforzi fisici, movimenti ripetitivi e che, soprattutto, sono esposti a sostanze nocive, sono in pericolo. Anche quelle delle infermiere.

Sembra proprio che le belle notizie, per noi infermieri, non vogliano proprio finire mai. Stavolta, però, non si parla di crisi, di precariato, di sfruttamento o di demansionamento… bensì di salute. Della nostra salute. Già, perché non ci bastava essere considerati a rischio di demenza (VEDI), di cardiopatia (VEDI) e di tumore (VEDI): noi professionisti dell’assistenza saremmo anche a rischio di Artrite Reumatoide, almeno secondo uno studio scientifico pubblicato su Arthritis Care & Research dal Karolinska Institutet di Stoccolma.

In compagnia di alcuni mestieri come magazziniere, elettricista e muratore, la professione di infermiere potrebbe infatti aumentare il rischio di sviluppare tale patologia autoimmune, che infiamma le articolazioni; almeno nei soggetti predisposti. In particolare le donne.

Il motivo è da ricercarsi nell’ambiente di lavoro e nell’attività stessa, che sarebbero in grado di far entrare a contatto il lavoratore con alcune sostanze nocive presenti nell’aria; “insulti” che riuscirebbero a stimolare il sistema immunitario e a causare una sua alterata risposta, dando così origine alla malattia.

Coordinati da Anna Ilar, gli scienziati hanno analizzato i dati di circa 9.000 persone; tutte arruolate nel grande studio epidemiologico svedese denominato EIRA (Epidemiological Investigation of Rheumatoid Arthritis): più di 3.500 malati di artrite reumatoide e oltre 5.500 persone sane.

In particolare, i ricercatori hanno studiato i diversi fattori di rischio ambientali, genetici e immunologici dei soggetti; ottenuti mediante interviste ed esami ematici effettuati in un arco di tempo che va dal 1996 al 2014.

L’analisi della gran mole di informazioni, ha infine portato a dei risultati molto interessanti; gli uomini impiegati nel settore manifatturiero, avrebbero più probabilità di ammalarsi di artrite. Soprattutto i muratori e gli addetti alle impastatrici di calcestruzzo nei cantieri (rischio triplicato!), ma anche elettricisti, elettrotecnici e magazzinieri (rischio raddoppiato).

Per quanto riguarda le donne, sarebbero le assistenti e le infermiere ad avere un rischio leggermente più alto degli altri di ammalarsi; mentre non sono state rilevate particolari criticità nel settore manifatturiero (il basso numero di lavoratrici impiegate in tale settore potrebbe essere una spiegazione).

Gli agenti incriminati? Quelli da guardare con un sospetto più accentuato sono la silice, l’amianto, i solventi organici e i gas di scarico, anche se sono necessari altri studi per individuarli con maggiore certezza.

Queste sono state le parole di Anna Ilar: “Il nostro studio indica che fattori legati all’attività lavorativa, come l’esposizione a sostanze volatili nocive, potrebbero contribuire allo sviluppo della malattia. E’ importante che le scoperte relative ai fattori di rischio prevenibili vengano comunicate ai lavoratori e ai decisori in modo da prevenire la malattia riducendo o eliminando i fattori di rischio noti”.

Artrite reumatoide, immagine di repertorio (fonte: wikipedia)

Alessio Biondino

Fonte: OK SALUTE

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