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Il dott. Pacelli Nicholas laureatosi presso l’Università “La Sapienza” di Roma presenta la tesi dal titolo “L’informazione al paziente ospedalizzato che deve essere sottoposto a colonscopia“
PROBLEMA. Ad oggi la colonscopia rappresenta il gold standard per lo studio della mucosa del colon, ai fini di individuare le lesioni precancerose (polipi ed adenomi) ed altre alterazioni. Perché la colonscopia sia efficace fondamentale risulta la preparazione intestinale. È stato infatti dimostrato che una scarsa preparazione intestinale diminuisce la capacità di individuare lesioni precancerose (polipi ed adenomi), aumenta il numero di procedure incomplete, i tempi necessari all’esecuzione dell’esame ed i rischi legati alla procedura stessa (Bucci, 2014), provoca anche un aumento dei costi, del 12-22% (Lebwohl, 2010) o per la ripetizione della colonscopia o per l’effettuazione di altre procedure alternative.
La U.S. Multi Society Task Force on Colorectal Cancer, indica che la percentuale raccomandata di raggiungimento del cieco è del ≥ 90% per tutte le colonscopie, indipendentemente dall’accesso all’esame endoscopico, e ≥ 95% per le colonscopie di screening (Ceroni, 2008). L’ESGE raccomanda uno standard minimo di preparazione intestinale, pari e/o maggiore del 90%. Nonostante ci siano delle linee guida i pazienti ospedalizzati presentano il 34% (Ait, 2016) di inadeguata toilette intestinale, risultando meno preparati rispetto ai pazienti ambulatoriali.
OBIETTIVO DI TESI
Valutare attraverso una revisione della letteratura, se l’informazione rafforzata al paziente autonomo ricoverato in una struttura ospedaliera, sulla procedura di toilette intestinale per la preparazione alla colonscopia, influisce sull’esito dell’esame endoscopico.
QUADRI TEORICI DI RIFERIMENTO
I quadri teorici considerati sono: l’Evidence-Based Medicine (EBM) e l’Evidence-Based Nursing (EBN). I principi del primo quadro teorico di riferimento, ossia l’EBM, sono stati fondamentali per l’origine dell’EBN (La Montagna, 2016). Di fatto quest’ultimo viene visto come un approccio di problem solving, in quanto guida l’infermiere nel processo decisionale e assistenziale, riducendo così la variabilità del comportamento del singolo professionista (Santullo,2007).
MATERIALI E METODI
La revisione della letteratura è stata condotta da novembre 2020 a giugno 2021 sulla banca dati PubMed, utilizzando le seguenti parole chiave: inpatient, verbal information, bowel preparation, colonscopy, associate all’operatore booleano AND. Sono stati reperiti 40 articoli, di cui 37 scartati perché non coerenti con i criteri di inclusione ed esclusione. Solo 3 articoli rispondevano ai criteri di inclusione, di cui: un aggiornamento di una meta-analisi, un aggiornamento della Linea Guida ed uno studio RCT.
RISULTATI
Il trial clinico randomizzato di Algaba et al (2019) ha evidenziato che l’uso dell’opuscolo non ha determinato un miglioramento significativo nei pazienti reclutati nello studio.
Le Linea Guida ESGE del 2019 individuano l’informazione verbale e/o scritta quale raccomandazione fondamentale per il miglioramento della qualità della preparazione intestinale.
Dalla meta-analisi di Ding et al del 2020, emerge che l’educazione rafforzata, associata a interventi educativi standard, ha migliorato significativamente la qualità della toilette intestinale.
CONCLUSIONI
Dai risultati della revisione si evince che le variabili che influiscono sul buon esito della preparazione intestinale, sono diverse e complesse. Nonostante quanto premesso, si può affermare che l’educazione rafforzata può essere considerata una variabile estrinseca importante per la qualità della toilette intestinale.
L’educazione rafforzata consiste nel fornire istruzioni aggiuntive e migliorate rispetto a quelle standard attraverso l’uso di specifici strumenti (come ad es. messaggi telefonici, opuscoli educativi, ecc) (Ding, 2020). Di fatto possono essere giustificate azioni diverse oltre le normali raccomandazioni per migliorare l’outcome finale, come: l’effettuare un constante controllo delle fasi della preparazione, l’adeguamento a persona della preparazione e di un eventuale dose aggiuntiva di essa nei pazienti con stipsi severa o con presenza di fecalomi.
BIBLIOGRAFIA:
- Ait, I., Al Dhahab, H., Barkun, A.N., et al. (2016). Age is the only predictor of poor bowel preparation in the hospitalized patient. Canadian Journal of Gastroenterology and Hepatology.
- Algaba, A., Checa, P.B., Esteban, E.M.A., et al. (2019). Randomized clinical trial evaluating the effect of a visual educational leaflet on the preparation of colonoscopies in hospitalized patients. Revista espagnola de enfermedades digestivas, 111(12), 945-956.
- Awadie, H., Benamouzig, R., Bretthauer, M., et al. (2019). Bowel preparation for colonoscopy: European Society of Gastrointestinal Endoscopy (ESGE) Guideline – Update 2019. Endoscopy 51(8):775-794.
- Bekelman, D.B., Coombes, J.M., Denberg, T.D., et al. (2007) Clinical outcomes associated with attempts to educate patients about lower endoscopy: a narrative review. Journal of Community Health 33(3), 149-157.
- Bucci, C., Hassan, C. (2014). La preparazione intestinale del colon prima della colonscopia. Giornale Italiano di Endoscopia Digestiva, 37, 189-192.
- Ding, K., Guo, X., Li, X., et al. (2020). Reinforced education improves the quality of bowel preparation for colonoscopy: An updated meta-analysis of randomized controlled trials. Public Library of Science 15(4).
- Lebwohl, B., Neugut, A.I., Wang, T.C. (2010). Socioeconomic and other predictors of colonoscopy preparation quality. Digestive Diseases and Science 55(7), 2014-2020.
- Reilly, T., Walker, G. (2004). Reasons for poor colonic preparation with inpatients. Gastrointestinal Nursing 27(3), 115-117.
Pacelli Nicholas
Tesi “L’informazione al paziente ospedalizzato che deve essere sottoposto a colonscopia”
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