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Grillo: “Bisogna porre un freno agli sprechi in sanità”

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Sanità, la parola d’ordine del ministro Grillo è "Trasparenza"
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Nel corso di un’intervista televisiva il ministro ha anche ricordato i 40 anni del Ssn, della Legge 180 e della Legge 194.

“Noi abbiamo finanziato la sanità per il prossimo triennio con 4,5 miliardi di euro. Ora è chiaro che l’aumento automatico previsto ogni anno non è necessariamente sostenuto da un aumento di spesa. Soprattutto va evitato che continuino gli sprechi, come se non ci fosse un domani. Noi dobbiamo porre un freno agli sprechi e bisogna fare molta attenzione al rapporto costo-beneficio di tutto quello che il Servizio sanitario nazionale eroga in regime di gratuità”. A dichiararlo è il ministro della Salute, Giulia Grillo, intervistata a Basta la salute, su RaiNews24.

“Noi abbiamo istituito, ad esempio, il tavolo sulla governance del farmaco – ha ricordato –, che ha elaborato un documento che produrrà risparmi. Dobbiamo spingere anche all’uso dei medicinali generici, e approfitto per dire ai cittadini che sono efficaci come i branded”. I fondi basteranno a sostenere il Ssn? “Dipende da quello che si fa con
quei soldi. Grandi sfide sono le innovazioni tecnologiche, come la robotica, e i farmaci personalizzati, soprattutto la genetica. Queste metteranno in difficoltà la nostra capacità di fornire gratuitamente le prestazioni”
.

Il ministro ha quindi ricordato i 40 anni del nostro Sistema sanitario, “uno dei migliori al mondo”, così come della Legge 180 e della Legge 194. “Il 1978 – ha sottolineato – è stato un anno importante, e non so neanche se chi ha vissuto questo momento si è reso conto del grande valore politico di questi atti legislativi. Aspetti che forse un po’ mancano nella politica odierna. Certo quello del ’78 era un Paese diverso, con un unico sistema, mentre dopo la riforma del titolo V abbiamo un sistema sanitario semifederale”.

Infine il tema dell’autonomia regionale per il Ssn: “Secondo me è anche corretto da un punto di vista metodologico, perché ogni territorio ha le sue caratteristiche ed è giusto che le Regioni si possano organizzare autonomamente. Per garantire che vengano meno le disuguaglianze fra territori è però necessario un forte Stato centrale, in grado di intervenire”.

Redazione Nurse Times

Fonte: AdnKronos

 

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