Con decreto firmato il 5 agosto dal ministro Orazio Schillaci è stato nominato il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag). Questo gruppo fa capo al Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute. Il provvedimento arriva a seguito della scadenza triennale del Gruppo precedente, istituito nel 2021. Ad anticiparlo il sito Quotidiano Sanità che pubblica il decreto e la lista dei componenti.
Tra le funzioni del Nitag: fornire supporto tecnico alla definizione delle politiche vaccinali nazionali. Inoltre analizzare i fenomeni di esitazione vaccinale per sviluppare strategie di comunicazione efficaci. Aggiornare i programmi e il calendario vaccinale alla luce di nuovi prodotti o dati è un altro compito. Promuovere la comunicazione pubblica e professionale in tema di vaccinazioni. Collaborare con organismi internazionali come Oms, Ecdc e Ue su iniziative vaccinali globali.
La nomina di due medici considerati no vax

A fare notizia è la presenza tra i 22 nuovi membri di due medici noti per avere espresso pubblicamente opinioni scettiche o quantomeno ambigue sui vaccini anti-Covid e sui vaccini pediatrici in generale. Si tratta di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite. Il primo insegna Pediatria nella Scuola di osteopatia Sofi di Pisa. Il secondo è in pensione dal 2017 e in passato è stato professore associato di Patologia generale dell’Università di Verona.
Serravalle ha anche scritto alcuni libri con Roberto Gava, un medico radiato dall’Ordine dei medici di Treviso nel 2017 per le sue posizioni contro i vaccini non sostenute da evidenze scientifiche. È anche presidente di Assis, associazione che si definisce di “studi e informazione sulla salute”. Sul suo sito pubblica articoli che mettono fortemente in dubbio la sicurezza dei vaccini e parlano di una loro presunta correlazione con diverse malattie.
Bellavite, dal canto suo, fu al centro di molte polemiche nel 2021. Questo perché affermò in tivù che non c’erano molte certezze sulla relazione tra beneficio e rischio dei vaccini anti-Covid. In quell’occasione l’Università di Verona si dissociò dallae sue parole. Specificò che durante l’intervista aveva citato dati non documentati. Le sue opinioni non andavano in nessun modo associate a quelle dell’Ateneo. Celebre pure lo scontro durissimo con il virologo Roberto Burioni, che tuttora segnala e critica le posizioni antivaccinali.
Le reazioni alla nomina di Serravalle e Bellavite
Uno dei primi a commentare la nomina di Serravalle e Bellavite è il noto infettivologo Matteo Bassetti: “Tra i nomi degli esperti nominati dal ministro si alternano figure di grande livello accademico e scientifico. Ci sono anche altre palesemente fuori luogo in un gruppo tecnico sui vaccini. Come presidente di una società scientifica, mi piacerebbe conoscere i criteri di scelta che hanno portato a queste nomine. Vedere in questo gruppo ministeriale alcune figure ideologicamente contro i vaccini e a favore dell’omeopatia rappresenta uno dei punti più bassi mai toccati dalla salute pubblica italiana”.

Perplessa anche l’ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, promotrice dell’obbligo vaccinale, contro cui fu avanzato un ricorso a che vide la collaborazione di Bellavite: “La composizione del nuovo Nitag lascia sinceramente sconcertati. È difficile comprendere come all’interno di un organismo tanto delicato siano stati inseriti profili controversi . Questi profili, senza mezzi termini, hanno messo in dubbio più volte l’affidabilità dei dati sugli eventi avversi. Hanno anche criticato apertamente l’obbligo vaccinale e le politiche vaccinali degli ultimi anni. Il ministro ha fatto una scelta poco scientifica e molto politica. Ha messo i lupi tra gli agnelli. È solo l’ultima di una serie di scelte clamorose. L’astensione sul piano pandemico dell’Oms e poi il voto sul regolamento sanitario internazionale, che già hanno posto l’Italia fuori dalla sua autorevole e consolidata posizione tra le nazioni cardine nella lotta ai virus”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Ilenia Malavasi (Pd), membro della commissione Affari sociali:
“Resto sconcertata e profondamente preoccupata per la decisione del ministro Schillaci di nominare all’interno del Nitag due figure da anni apertamente critiche nei confronti dei vaccini, in particolare di quelli pediatrici, e della campagna vaccinale contro il Covid-19. Inserire due noti sostenitori di teorie antiscientifiche in un organo tecnico che ha il compito fondamentale di dare pareri e orientamenti sulle strategie vaccinali in Italia è una scelta irresponsabile.
E ancora: “Il messaggio che il Governo Meloni manda è chiaro: si preferisce strizzare l’occhio alle frange no vax e complottiste, anche a costo di compromettere la credibilità delle istituzioni sanitarie. Una deriva inquietante, che rischia di fare danni gravissimi in termini di fiducia dei cittadini, di prevenzione e di salute pubblica. Non dimentichiamo che grazie alle vaccinazioni, quelle vere, sicure, validate, abbiamo sconfitto malattie devastanti, salvato vite, protetto le fasce più fragili della popolazione. Il nostro Paese ha bisogno di rafforzare la cultura della prevenzione, non di minarla dall’interno con scelte grottesche. Al ministro Schillaci chiedo con forza di ritirare queste nomine. Difenda la scienza e non faccia propaganda. La sanità pubblica non è terreno di conquista per le battaglie ideologiche della Destra”.
Le nomine illustri
Nell’elenco degli esperti nominati nel Niteg figurano anche nomi illustri della scienza, come: Roberto Parrella, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). Vi sono anche Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e sanità pubblica dell’Università di Parma e all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano; Alberto Villani, primario al Bambino Gesù di Roma; Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento di Malattie infettive all’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Redazione Nurse Times
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