Infermieri e altri operatori sanitari hanno sempre meno tempo da dedicare ad ogni singolo paziente
Secondo lo studio pubblicato su Ergonomics, il 27,22% degli infermieri intervistati, dichiara di avere sempre meno tempo da dedicare all’assistenza diretta a causa dell’eccessiva burocrazia per la registrazione dei dati e per la comunicazione professionale.
La ricerca, recentemente pubblicata sulla rivista Ergonomics, è stata condotta in sei reparti di chirurgia di altrettanti ospedali della Toscana utilizzando lo strumento di analisi delle attività denominato WOMBAT (Work Observation Method by Activity Timing), messo a punto e validato dalla professoressa Johanna Westbrook e colleghi della Macquire Univeristy di Sidney.
L’obiettivo dichiarato è stato di descrivere e quantificare le attività svolte dagli infermieri correlandole con le interruzioni e con la necessità di svolgere diverse attività contemporaneamente (multitasking).
Dai risultati emersi si evince come gli infermieri abbiano ricevuto circa 13 interruzioni all’ora, in media un’interruzione ogni 4 minuti e 30 secondi.
Nettamente meno soggetti i Medici che nel 33,47% del loro tempo, erano in grado di effettuare multitasking.
Sarebbero sempre più pressanti anche i ritmi di lavoro nelle aziende sanitarie rendendo necessaria una riflessione sulle modalità di contenimento dello stress dei professionisti sanitari per garantire la sicurezza dei pazienti.
Dai dati emersi, il tempo da dedicare alla cura diretta dei pazienti, ovvero a contatto diretto con loro, sarebbe notevolmente ridotto dalle attività di assistenza indiretta (registrazione dei dati, comunicazione tra professionisti), che attualmente impegnano gli infermieri intervistato per quasi la metà del tempo di lavoro.
Il 18% del turno lavorativo di medici ed infermieri viene speso in attività di documentazione.
Tale percentuale risulta nettamente superiore rispetto agli ospedali australiani. Uno studio equivalente condotto negli ospedali australiani ha verificato come il tempo per la documentazione costituisse solo il 7% del turno.
Gli infermieri italiani trascorrono il 24% del loro tempo dedicandosi alla documentazione e svolgendo attività amministrative e tecniche, mentre i colleghi australiani solo l’11% (incluse documentazione e attività di reparto).
Dai risultati della ricerca emerge come sia fondamentale:
- ridurre le interruzioni del personale sanitario impegnato in attività cliniche quali la somministrazione della terapia farmacologica;
- incrementare le risorse tecnologiche per ottenere una riduzione del il tempo da dedicare ad attività amministrative;
- mantenere le attività di comunicazione verso il team, per l’importanza che oggi ha la presa in carico multiprofessionale di un team di cura.
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