Home NT News Giovani e lavoro: il 45% degli under 20 europei punta a una professione sanitaria
NT News

Giovani e lavoro: il 45% degli under 20 europei punta a una professione sanitaria

Condividi
Giovani e lavoro: il 45% degli under 20 europei punta a una professione sanitaria
Condividi

Secondo una ricerca Ipsos per Korian, i giovani europei cercano professioni con un buon bilanciamento tra vita privata e lavoro, oltre che in linea con i propri valori. Le carriere sanitarie più ambite sono quelle legate alla salute mentale (66%). 

Il settore sanitario è il terzo più ambito dai giovani europei, dietro solo a lusso ed educazione. Tra le professioni del mondo della sanità, le più ricercate sono quelle relative alla salute mentale. Questi i principali risultati della ricerca commissionata a Ipsos da Fondazione Clariane, presente in Italia con il network della salute Korian, che fa luce sull’attrattività delle professioni sanitarie tra i giovani di sette Paesi europei.

“Il ‘calo delle vocazioni’ in sanità è un elemento sistemico – spiega il presidente e CEO di Korian Italia, Federico Guidoni -. Non possiamo pensare di affrontare la crescente domanda di cure e assistenza sanitaria richiamando i medici in pensione o semplicemente aumentando i posti nelle università. I dati evidenziano un ampio divario tra le aspirazioni dei giovani e la loro percezione delle professioni sanitarie, soprattutto per quanto riguarda driver ritenuti fondamentali come il bilanciamento vita-lavoro, la flessibilità oraria e il salario”.

Prosegue Guidoni: “Il settore privato e quello pubblico sono chiamati a dialogare e fare sistema anche su questo fronte, per essere pronti alle sfide del futuro. Possiamo fare meglio, investendo ancora di più in formazione e in nuove modalità organizzative e di lavoro favorite dall’introduzione massiva della digitalizzazione e automatizzazione dei processi a minor valore aggiunto e dall’introduzione strutturata dell’intelligenza artificiale. Tutti elementi estremamente attrattivi per i giovani. Usare tutte le risorse a disposizione e usarle meglio. Questo deve essere il nostro obiettivo”.

L’indagine di Ipsos, condotta tramite questionario online tra ottobre e novembre 2023, ha coinvolto 2.100 giovani di età compresa tra i 16 e i 20 anni. Sono trecento i giovani di sette Paesi (Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Uk e Spagna), che hanno così espresso la propria percezione riguardo al mondo delle professioni sanitarie, ma non solo.

Di grande interesse, infatti, l’analisi dei driver di scelta e delle barriere al lavoro. A livello aggregato, i giovani europei mostrano un alto livello di fiducia nell’abilità di trovare un lavoro dopo aver completato gli studi (75% si dichiara infatti fiducioso/molto fiducioso). Il dato si rivela alto anche in Italia (74%), uno dei Paesi analizzati con il tasso di disoccupazione giovanile più alto.

Quali sono i driver che inducono i giovani europei a considerare una carriera? Il bilanciamento tra vita privata e lavoro è considerato il criterio più importante nella scelta del lavoro (60%). Tra i fattori più citati compaiono anche il fascino della professione (56%), l’atmosfera e le relazioni sul luogo di lavoro (50%) e il fatto che la carriera sia in linea con i propri valori (48%). Per quanto riguarda l’Italia si evidenzia alta attenzione anche per i livelli salariali (58%) e l’opportunità di avanzamento di carriera (54%).

Per i giovani dei sette Paesi in cui è stata svolta l’analisi il settore sanitario è il terzo settore più ambito dai giovani europei (45%), dietro a lusso (51%) e mondo dell’educazione (47%). Guardando alle aspirazioni dei giovani italiani, risultano molto ambiti anche il lusso (62%) e il settore delle tele-comunicazioni (61%), mentre le professioni sanitarie si posizionano sotto la media europea (42%). Nel mondo sanitario le carriere più ambite sono quelle legate alla salute mentale (66%), davanti a paramedici (61%) e medici (60%). Meno attrattive la professione infermieristica (49%) e i ruoli da operatore socio-sanitario (45%).

I fattori che spingono i giovani europei a considerare una professione infermieristica e socio-sanitaria sono l’utilità del lavoro (69%), il senso di orgoglio che esse trasmettono, la riconoscenza sociale e la soddisfazione personale (58%) e l’opportunità di lavorare in team (46%). Il 48% dei giovani italiani, inoltre, indica anche i livelli salariali.

Quali sono le barriere per lavorare come infermiere o operatore sociosanitario? I giovani europei hanno risposto: il carico di lavoro (39%), l’avere a che fare con le malattie (37%), l’irregolarità dell’orario lavorativo (34%), i livelli salariali (29%), lo sforzo fisico (29%) e la difficoltà di bilanciare la vita privata con il lavoro (28%). Il 33% dei giovani italiani segnala tra queste difficoltà anche la durata degli studi necessari per accedere a determinate carriere.

Redazione Nurse Times

Articoli correlati

Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes

Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi

Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org

Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Asl CN2 (Alba-Bra): avviso pubblico per un posto da infermiere pediatrico
Avvisi PubbliciLavoroNT NewsPiemonteRegionali

Asl Cuneo 2: avviso pubblico per un posto da infermiere pediatrico

L’Asl Cuneo 2 (Alba e Bra) ha indetto un avviso pubblico, per...

Etica & DeontologiaFNopiInfermieriNT News

Approvato l’aggiornamento del Codice Deontologico: nuove linee guida per la professione infermieristica

La sanità e la professione infermieristica sta per entrare in una nuova era. Durante una seduta...

NT NewsPugliaRegionali

Acquaviva (Bari), due infermieri aggrediti dalla figlia di una paziente al Miulli

Due infermieri in servizio al Pronto soccorso dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle...