Un gesto di umanità e solidarietà da parte dell’Italia
Il giovane Adam, undicenne unico sopravvissuto di una famiglia di dieci figli, è atterrato martedì sera all’aeroporto di Linate con un volo umanitario organizzato dal Governo italiano. Con lui la madre, la dottoressa Alaa al-Najjar, che lavorava al Nasser Medical Center quando la loro casa è stata colpita da un raid aereo israeliano che ha causato anche la morte del padre di Adam. Questo tragico evento conferma ancora una volta l’urgenza di operazioni di evacuazione sanitaria a supporto delle popolazioni civili di Gaza.
L’accoglienza di Antonio Tajani e il valore dello sport
Ad accoglierli, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha regalato ad Adam un pallone da calcio, scelto personalmente da un rappresentante dell’Aeronautica Militare su indicazione della zia del bambino. “Benvenuta in Italia, siamo contenti di averti qui”, ha dichiarato Tajani, sottolineando l’importanza di un gesto semplice per portare un sorriso dopo le tragedie di guerra e aggiungendo che il Governo italiano intende mostrare solidarietà concreta alle vittime del conflitto a Gaza.
Cure mediche e supporto psicologico
Il piccolo Adam sarà assistito dai medici dell’ospedale Niguarda di Milano per le fratture agli arti riportate durante il raid. Parallelamente, la madre e gli specialisti del reparto di supporto psicologico si occuperanno delle ferite dell’anima: un intervento fondamentale in un quadro di notizie drammatich,e che raccontano le conseguenze a lungo termine dei traumi di guerra.
I numeri dell’evacuazione sanitaria italiana
Dall’inizio delle operazioni il Governo italiano ha facilitato l’arrivo in strutture sanitarie di 133 bambini provenienti dalla Striscia di Gaza e, complessivamente, circa 300 persone tra pazienti e accompagnatori nel corso dell’ultimo anno. L’operazione che ha portato Adam in Italia è la più consistente finora promossa: 70 persone – 17 minori feriti e 53 familiari – sono state trasferite grazie al coordinamento tra Farnesina, ministero della Difesa e Protezione Civile.
Logistica e cooperazione internazionale
I voli sanitari, destinati a Milano, Verona e Pratica di Mare, sono possibili grazie all’utilizzo degli assetti delle forze armate e al supporto della Croce Rossa Italiana. A bordo dei velivoli, unità mediche militari, personale della Protezione Civile e dell’Unità di Crisi della Farnesina garantiscono assistenza continua. Il Meccanismo di Protezione Civile dell’Unione Europea e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) hanno svolto un ruolo chiave nel facilitare l’uscita sicura dei pazienti.
Reti ospedaliere e strutture di riferimento
I palestinesi evacuati sono stati distribuiti in numerose strutture ospedaliere italiane, tra cui:
- Ospedale Niguarda e Policlinico di Milano
- Regina Margherita di Torino
- Papa Giovanni XXIII di Bergamo
- Meyer di Firenze
- Aziende ospedaliere universitarie di Padova e Verona
- Ospedale pediatrico Apuano di Massa
- Policlinico di Modena
- Maggiore di Bologna
- Gemelli e Bambino Gesù di Roma
Questa rete garantisce cure specialistiche per ogni tipo di patologia, confermando l’Italia come quarto Paese al mondo – prima tra quelli occidentali – per numero di pazienti evacuati dalla Striscia di Gaza.
L’impegno continuo del Governo italiano
Oltre alle evacuazioni, l’Italia è attiva nell’invio di aiuti umanitari, generi di prima necessità e cibo, consolidando il proprio ruolo di protagonista nella solidarietà internazionale. Il ministro Tajani ha sollecitato la ripresa e l’ampliamento delle operazioni di accoglienza sanitaria, ribadendo che “ogni vita salvata è un segno di speranza e solidarietà nel mondo”.
Redazione NurseTimes
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