Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Fials Milano.
I test di ammissione ai corsi di laurea in Infermieristica hanno confermato la crisi di attrattività della professione. A livello nazionale i posti disponibili erano 20.699 (di cui 290 per Infermieristica pediatrica), ma le domande si sono fermate a circa 19mila. Un dato già negativo, che diventa disastroso guardando alla Lombardia: nelle università pubbliche i posti a bando erano 2.088, le domande solo 1.416; copertura del 67,8%, in netto calo rispetto al 74,4% dello scorso anno.
“Questi numeri sono il sintomo della malattia del sistema – afferma Mauro Nobile, segretario generale di Fials Milano –. La professione infermieristica non è più attrattiva, soprattutto nel pubblico: stipendi fermi, costo della vita fuori controllo, responsabilità crescenti. Così i giovani si allontanano”.
È vero che sul corso di Infermieristica si riverseranno, da quest’anno, i non idonei dopo i sei mesi propedeutici a Medicina, oltre a quanti non entreranno in altri corsi sanitari. Ma il dato non cambia: non è una scelta consapevole, è uno spostamento forzato. “Non possiamo affidare il futuro della sanità pubblica ai respinti da altri percorsi – sottolinea Nobile –. Servono scelte politiche forti, non soluzioni di ripiego”.
L’impatto è già evidente: in Lombardia mancano oltre 12mila infermieri e nei primi cinque mesi del 2025 più di 320 professionisti hanno lasciato il servizio solo nell’area metropolitana di Milano. Il rapporto infermieri/abitanti resta inchiodato a 5,4 ogni 1.000, contro la media OCSE 9,7.
Le proposte di Fials Milano
- Bonus economico diretto per i nuovi iscritti: contributo di 3.000 euro per ogni studente di Infermieristica (misura già attiva in Veneto) per contrastare il calo delle immatricolazioni e compensare il caro-vita.
- Contratti di formazione-lavoro per studenti del terzo anno e neolaureati, già previsti dal CCNL sanità, con prospettiva di stabilizzazione a tempo indeterminato al termine del primo triennio.
- Welfare concreto: case accessibili, agevolazioni fiscali e trasporti gratuiti per studenti e lavoratori della sanità, perché senza sostegno reale l’attrattività rimane uno slogan.
“Il flop delle iscrizioni è il campanello d’allarme definitivo – conclude Nobile –. Se non si interviene subito, la sanità pubblica lombarda resterà senza infermieri, e senza infermieri non c’è cura possibile.”
A rafforzare il quadro, l’ultima classifica della Fondazione Gimbe sui Lea: -14 punti in un solo anno per la Lombardia, tra i peggiori cali d’Italia. Da “eccellenza” – come veniva definita un tempo – a regione in caduta libera: un dato che conferma l’urgenza di dichiarare l’emergenza infermieristica e adottare misure straordinarie già da questa Legge di Bilancio.
Redazione Nurse Times
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