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Esercitare pressione digitale sul sito d’iniezione prima di una intramuscolare riduce il dolore?

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Esercitare pressione digitale sul sito d'iniezione prima di una intramuscolare riduce il dolore? 1
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Quesito – Esercitare una pressione sul sito di iniezione prima della somministrazione intramuscolare di un farmaco ne riduce il dolore?

Il dolore percepito associato ad un iniezione intramuscolare può variare in base a numerosi fattori.

Di seguito sono elencati i principali:

  • Tipologia di farmaco e volume iniettato
  • Tecnica utilizzata
  • Eventuale stato ansioso del paziente
  • Postura del paziente
  • Velocità di somministrazione del farmaco
  • Sito d’iniezione utilizzato
  • Lunghezza e calibro dell’ago utilizzato

Le donne hanno riferito un’intensità maggiore del dolore in seguito alla procedura. Le condizioni cliniche preesistenti e le precedenti esperienze negative riguardanti precedenti iniezioni possono alterare la percezione del dolore. (Schechter et al, 2007).

La “Gate Control Theory” fornisce delle spiegazioni sulle motivazioni secondo le quali, applicare una pressione digitale sul sito di iniezione, potrebbe ridurre il dolore inteso come combinazione di stimolo doloroso, dolore percepito e influenza emotiva conseguente all’esperienza del paziente.

Evidenze scientifiche riguardanti l’utilizzo della Pressione Digitale

Studi di ricerca hanno riportato gli effetti positivi relativi all’utilizzo della pressione digitale per ridurre la percezione del dolore prima della somministrazione delle iniezioni intramuscolari. (Alavi, 2007; Chung et al, 2002; Barnhill et al., 1996).

Barnhill et al. (1996) ha utilizzato una scala analogico visiva (VAS) per misurare l’intensità del dolore derivante dall’iniezione dopo aver applicato una pressione manuale su sito per 10 secondi prima della procedura.

Oltre un terzo del campione analizzato (37%) ha riferito dolore di intensità minore.

Chung et al. (2002) ha studiato gli studenti iscritti in 74 diverse università. I candidati sono stati suddivisi in due gruppi: i primi hanno ricevuto un’iniezione intramuscolare con il metodo tradizionale mentre gli altri hanno subìto la procedura dopo aver ricevuto la pressione manuale per 10 secondi. È stata utilizzata una scala verbale di valutazione per misurare il dolore. I ricercatori hanno riscontrato come gli studenti appartenenti al gruppo che ha ricevuto la pressione manuale abbiano riferito dolore di intensità minore. La pressione media applicata sul sito di iniezione è stata di 190.82 mmHg.

Applicazioni Pratiche

Appare evidente come l’applicazione manuale risulti efficace per alcuni soggetti nel ridurre la percezione del dolore associato all’iniezione intramuscolo tuttavia non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per raccomandare l’utilizzo di routine della tecnica.

Gli Infermieri vengono formati per utilizzare tecniche di rilassamento o tecniche di distrazione durante le procedure invasive qualora il paziente presumibilmente manifesti dolore associato ad ansia. È possibile che le tecniche di distrazione e le abilità dell’Infermiere durante i 10 secondi di pressione manuale prima della somministrazione possano influenzare positivamente la percezione del dolore riferito dal paziente.

Qualora la procedura di pressione digitale venisse utilizzare di routine sarebbe necessario considerare il rischio infettivo di tale tecnica.

Alcuni quesiti potrebbero essere i seguenti:
  • L’operatore dovrebbe indossare guanti sterili in maniera da poter applicare la pressione dopo aver preparato la cute subito prima dell’iniezione?
  • Qualora venga preparata la cute mediante l’utilizzo di salvietta disinfettata a base alcolica (che impiega mediamente 30 secondi ad asciugare) l’effetto precedente della pressione svanirebbe?
  • La pressione applicata è difficilmente misurabile in pratica. Applicare con esattezza la pressione digitale equivalente a 190.82 mmHg sarebbe quasi impossibile poiché i segni di vasocostrizione cutanea appaiono già esercitando una pressione ad un valore compreso tra i 16 ed i 32 mmHg. (Dougherty and Lister, 2008).
Dispositivi elettronici

Sono stati provati dispositivi elettronici per l’applicazione della pressione nel sito di iniezione ma le evidenze scientifiche sulla loro utilità non hanno dimostrato la loro efficacia. (Schechter et al, 2007).

Conclusioni

Qualsiasi tecnica venga utilizzata, è importante che l’infermiere si ricordi che il dolore sia qualsiasi cosa il paziente dica che sia.

Incorporare la tecnica di pressione digitale nella procedura dell’iniezione intramuscolare deve essere attentamente valutato e gli specialisti nel controllo delle infezioni dovrebbero essere coinvolti nella revisione della procedura.

Non ci sono evidenze che dimostrino come la pressione digitale sia in grado di ridurre il dolore percepito durante l’iniezione intramuscolare, tuttavia la tecnica dovrebbe essere inclusa nella procedura sebbene sia efficace solo per alcuni pazienti esaminati.

RACCOMANDAZIONI

1) Valutare il paziente per praticare la migliore tecnica possibile considerando se lo stesso sia idoneo per la manovra di pressione digitale.

2) Utilizzare le capacità di comunicazione/distrazione per ridurre l’ansia nel paziente.

3) Indossare guanti sterili per praticare la pressione digitale.

4) Sono necessari non meno di 10 secondi di pressione digitale sul sito di iniezione.

Studio a cura di Bridget Malkin, MAEd, BSc, RNT, RN, senior lecturer clinical skills, Birmingham City University

Fonti:

Alavi, N. (2007) Effectiveness of acupressure to reduce pain in intramuscular injections. Acute Pain; 9: 4, 201–205.
Barnhill, B.J. et al(1996) Using pressure to decrease the pain on intramuscular injections. Journal of Pain Management; 12: 1, 52–58.
Chung,R.N.et al (2002)An experimental study on the use of manual pressure to reduce pain in intramuscular injections. Journal of Clinical Nursing; 11: 4, 457–461.
Dougherty, L., Lister, S. (2008) Royal Marsden Hospital Manual of Clinical Nursing Procedures. Chichester: Wiley-Blackwell.
Schechter, N. et al (2007) Pain reduction during pediatric immunizations: evidence-based review and recommendations. Pediatrics; 119: 5, 1184-1198.

Simone Gussoni

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