La donazione di organi è un tema centrale della medicina e della bioetica contemporanea. Il principale obiettivo di tale tema è offrire una seconda chance per la vita di miglia di pazienti in attesa di trapianto, ma non rappresenta l’unico aspetto etico e sociale dell’argomento.
Sebbene il progresso nelle tecniche di trapianto da sole non basta per soddisfare la crescente domanda di interventi e di organi. Pertanto sensibilizzare nuovi possibili donatori rimane una questione critica. In particolare la percezione della donazione da parte dei giovani gioca un ruolo fondamentale nel determinare il futuro di questa pratica. Per questo motivo sensibilizzare tale fascia di popolazione è essenziale per combattere miti e pregiudizi, per incrementare la consapevolezza sull’importanza della donazione.
L’indagine condotta
Un recente studio condotto nel mese di luglio 2022 all’interno della facoltà di ingegneria e infermieristica dell’Università Politecnica delle Marche, con sede a Fermo, ha cercato di fare luce sulle opinioni e le barriere psicologiche che influenzano le decisioni dei giovani adulti italiani riguardo alla donazione di organi. L’indagine ha coinvolto un campione di 95 giovani adulti di età compresa tra i giovani 18 e 30 anni.
Obbiettivi e metodologia dello studio
L’obiettivo dello studio è concentrato su tre aree principali: la volontà espressa dai partecipanti a diventare donatori di organi; la disponibilità a dichiararsi come donatori in un futuro; il livello di conoscenza sul processo di donazione. A ogni partecipante è stato chiesto di completare un questionario anonimo, che conteneva 12 domande a risposta chiusa con opzioni a scelta multipla, al fine di indagare la familiarità con il processo di donazione e la consapevolezza delle piattaforme disponibili per registrarsi come futuri donatori.
Risultati dello studio: disponibilità alla donazione
Stando ai risultati dello studio, un dato significativo riguarda la disponibilità alla donazione. Sebbene oltre il 90% dei partecipanti si sia dichiarato favorevole alla donazione di organi, solo il 36% ha effettivamente espresso la propria volontà di donare organi tramite uno dei metodi disponibili dal ministero della Salute, come la registrazione alla propria Asl, la compilazione del tesserino di una delle associazioni o tramite la carta d’identità.
Conoscenza del processo di donazione e miti diffusi
Un altro aspetto importante riguarda il livello di conoscenza sul processo di donazione. In particolare, il 38,5% dei giovani ha dichiarato di avere una buona conoscenza a riguardo, mentre il 50,6%, ha emesso di non avere informazioni adeguate o di non essere mai informato sull’argomento. Questo dato evidenzia una lacuna significativa in termini di educazione e consapevolezza. Il campione ha mostrato anche una certa reticenza a cercare informazioni online. Inoltre i risultati indicano che la maggior parte dei partecipanti (circa il 75%) he espresso preferenza nel rivolgersi a un medico specialista o al medico di famiglia per ottenere maggiori informazioni dettagliate sulla donazione.
Miti e incertezze sulla donazione di organi
Nonostante una disponibilità generale verso la donazione, i dati suggeriscono che la mancanza di informazioni precise alimenta una serie di miti e incertezze sul processo. Ad esempio, molti partecipanti non erano consapevoli che non esiste un limite di età per la donazione, purché il medico ne certifichi l’idoneità. Inoltre alcuni ignoravano la possibilità di donare organi da vivi, come il rene o una parte del fegato. Molti pensavano anche di poter scegliere a chi destinare gli organi, mentre la legge stabilisce che il ricevente non può essere scelto. Infine, un altro mito diffuso riguardava la possibilità di conoscere l’identità del ricevente, contrariamente alle normative che tutelano la privacy.
Conclusioni: gap informativo e necessità di intervento educativo
I dati raccolti suggeriscono che, sebbene i giovani mostrino una predisposizione verso la donazione di organi, esisteste un significativo divario tra la volontà di donare e la formalizzazione di tale intenzione. La scarsa registrazione ufficiale e la mancanza di conoscenze adeguate sul processo rappresentano ostacoli rilevanti, aggravati dalla presenza di miti e credenze errate, come quelle relative all’età, alla privacy e alla donazione da vivi. Inoltre la tendenza dei giovani a rivolgersi principalmente a medici per informazioni piuttosto che a fonti più accessibili indica una persistente barriera psicologica e informativa che limita la consapevolezza e la decisione autonoma.
Proposte per migliorare la consapevolezza sulla donazione di organi
Per affrontare queste difficoltà, è necessario un impegno educativo mirato, che non solo promuova benefici della donazione, ma risponda anche a dubbi più comuni. Le campagne di sensibilizzazione devono chiarire punti critici. È essenziale sviluppare iniziative educative in ambito scolastico ed ospedaliero, che diffondono in modo capillare informazioni corrette. Solo attraverso un impegno collettivo da parte di istituzioni sanitarie, università, scuole, medici e infermieri sarà possibile colmare il gap informativo e psicologico, incrementando così il ruolo di donatori e riducendo la carenza di organi per trapianti. Questo non solo migliorerà il sistema sanitario, ma costruirà anche una fondamentale opportunità per salvare molte vite e garantire un futuro migliore per tutti.
Bibliografia
- Callarà, E. (supervisore). (2022). Donazione di organi: Opinioni e conoscenze dei giovani adulti [Tesi di laurea, Università Politecnica delle Marche]. Università Politecnica delle Marche.
- Ministero della Salute (n.d.). Donazione e trapianto di organi. Ministero della Salute. Recuperato da https://www.salute.gov.it/donazioneTrapianti.
- World Health Organization. (2020). Global status report on organ donation and transplantation 2019. World Health Organization. Recuperato da https://www.ho.int
Redazione Nurse Times
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