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Corsi di laurea delle Professioni sanitarie: i dati su accesso e programmazione dei posti per l’anno accademico 2022-2023

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Professioni sanitarie, stop all'esame di Stato: per l'accesso basterà la laurea
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo il rapporto annuale stilato da Angelo Mastrillo, eegretario della Conferenza nazionale corsi di laurea delle Professioni sanitarie e docente del corso di laurea in Tecniche di neurofisiopatologia dell’Università di Bologna. In allegato il file Pdf con tutte le schede a cui fa riferimento il testo che segue.

Con questo rapporto annuale siamo alla 27ma edizione consecutiva dall’avvio dei Corsi di studio Universitari delle Professioni sanitarie; dal 1996 al 2000 con i Diplomi Universitari e dal 2001 con i Corsi di Laurea triennale e dal 2004 dei Corsi di Laurea Magistrale. La relazione è svolta nell’ambito della Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea Professioni Sanitarie (CLPS) di cui è nuovo Presidente Alvisa Palese, terza eletta in ordine di tempo dopo Luisa Saiani nel 2014 e Luigi Frati nel 1997.

La rilevazione dei dati sui vari Corsi di studio è possibile solo grazie alla preziosa e costante collaborazione di tutte le 46 Università che ogni anno comunicano le rispettive informazioni. Mentre i dati sui fabbisogni formativi sono disponibili grazie alle Regioni e ai 3 Ordii delle 22 Professioni, che forniscono anche i numeri degli gli abilitati per ciascuna Professione.

Primi risultati dei dati delle Università: è in calo il numero delle domande di ammissione ai 22 Corsi di Laurea triennale delle Professioni Sanitarie con 72.736 rispetto alle 78.074 dello scorso anno, pari al -6,8% (Tabb. 1 e 2). Al contrario, si rileva un aumento delle domande per i Corsi di Laurea Magistrale della Professioni Sanitarie, da 12.821 dello scorso anno alle attuali 14.595, con +14% (Tab.15).

L’aumento delle domande riguarda anche i Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria, con +2,2% dalle 63.972 domande dello scorso anno alle attuali 65.378, registrate sul portale Universitaly del Ministero dell’Università (MUR) sulle 40 Università Statali.

Per le Professioni Sanitarie, rispetto allo scorso anno i posti a bando sono aumentati del +8,4%, da 30.451 a 32.998, a fronte di un calo delle domande da 78.074 a 72.736, determinando di conseguenza una riduzione (Tab. 4). del rapporto domande/posto (D/P) da 2,6 del 2021 all’attuale 2,2 ed era 2,9 nel 2020

Per quanto riguarda i fabbisogni formativi per le Professioni Sanitarie si rileva un aumento da parte di quasi tutte le Regioni con +2.586 posti (+7,2%) dai 36.054 dello scorso anno agli attuali 38.640 (Tab. 8). Aumenta, ma in misura maggiore (+22%), anche il fabbisogno da parte delle Categorie da 36.473 dello scorso anno rispetto agli attuali 44.399. In aumento anche il potenziale formativo offerto dagli Atenei al Ministero dell’Università, da 30.451 dello scorso anno agli attuali 32.998 (+8,4%).

Trattasi di un Potenziale che per il secondo anno consecutivo il Ministero dell’Università ha ratificato con 2 Decreti, il primo provvisorio e il secondo uguale e definitivo assegnando tutti i posti, indipendentemente dai fabbisogni indicati dalle Regioni e dalle Categorie. Questo ha determinato di conseguenza un esubero rispetto alle Regioni e alle Categorie per alcuni Corsi (Tab. 7): per Dietista +49%, da 364 a 544, e per Tecnico di Neurofisiopatologia +47%, da 126 a 185. Anche quest’anno si conferma che rispetto all’aumento dell’offerta formativa delle Università non si registra analogo incremento delle domande di iscrizione da parte degli studenti.

Ripartizione dei posti per Università e profili – Per le professioni sanitarie, la ripartizione dei posti e delle domande per ognuno dei 22 Profili e delle 42 Università è riportata in Tab. 2, con i totali in Tab. 1 per Università. Ogni Ateneo ha attivato in media 11 corsi di Laurea; l’unica Università ad attivare tutti i 22 Corsi resta Milano Statale; seguita da Roma Sapienza con 21 Corsi, Roma Tor Vergata 19, Padova, Genova e Bari con 18, Torino 17, Napoli Federico II con 16 e Pavia 15.

Quindi altre Università con 14 Corsi Palermo, con 13 Corsi Bologna, Pisa, Chieti, Messina e Catania, con 12 Verona, Modena, Firenze, Siena e Napoli Campania. A seguire con 11 Brescia, Ancona, Roma Cattolica e l’Aquila, con 10 Ferrara e con 9 corsi Parma e Cagliari, 8 Varese, con 7 Milano Bicocca, Perugia e Catanzaro. Con 6 Novara e Sassari, con 5 Roma UniCamillus e Foggia, con 4 Milano San Raffaele, Udine e Salerno, con 3 Roma Campus e Campobasso, con 2 Milano Humanitas e con un solo Corso Trento per Educatore, che era già con l’Università di Ferrara, Casamassima LUM e Lecce, che erano con l’Università di Bari, ed Enna, tutti e tre per Infermieri.

Cambia rispetto agli ultimi anni il rapporto percentuale nella ripartizione dei posti fra le Lauree triennali e le Magistrali a ciclo unico, con il 70% dei posti alle Professioni Sanitarie, il 27% a Medicina e Chirurgia e il 3% a Odontoiatria (Tab. 3 B).

Sospensioni e riattivazioni di alcuni corsi – L’offerta formativa è aumentata sul numero dei Corsi di Laurea, da 447 a 459, e si compensa fra sospensioni e nuove attivazioni. Si rileva la nuova prima attivazione di 9 Corsi: Assistente sanitario all’Università di Verona, di Genova e di Modena. Infermiere Università di Enna, Educatore professionale Università di Novara e di Trento (già Ferrara), Tecnico di Neurofisiopatologia Università di Palermo, Tecnico di Laboratorio Università di Cagliari e Tecnico della Prevenzione Università di Catania.

La riattivazione riguarda Ostetricia all’Università di Sassari e Dietistica all’Università di Foggia. L’Università di Catanzaro sospende i tre corsi dei Tecnici di Laboratorio, di Radiologia e della Prevenzione, e ne riattiva altri 3: Logopedista, Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Tecnico di Neurofisiopatologia.

L’Università Cattolica di Roma sospende i 3 Corsi per i Tecnici Ortopedico, Audioprotesista e della Prevenzione. La stessa Università Cattolica riattiva nella sede staccata di Bolzano i Corsi per Igienista Dentale, Logopedista e Terapista Occupazionale, con la sostituzione dei Corsi per i Tecnici di Laboratorio, di Radiologia e della Prevenzione. Infine l’Università di Bari decide il maggiore numero di riattivazioni fra tutte le Università, con ben quattro Corsi su 18: Igienista Dentale, Ortottista, Tecnico Audiometrista e Tecnico di Neurofisiopatologia.

Distribuzione posti per Professione – L’aumento di 2.547, +8,4% sullo scorso anno, riguarda quasi tutte le 22 professioni (Tab. 4), ad eccezione di 3: Tecnico Audioprotesista (-18%), Tecnico Ortopedico (-3,9%) e Terapista della Neuro e Psicomotricità (-2,4%). Mentre, al contrario, l’incremento maggiore, in valori assoluti, è per Infermiere con +1.981, da 17.394 a 19.375 (+11,4%), per Educatore professionale +101 da 708 a 809 (+14%), Assistente sanitario +72 da 530 a 602 (+14%) e Dietista +71 da 473 a 544 (+15%). L’aumento maggiore in percentuale è per Tecnico di Neurofisiopatologia, da 151 a 185, +34 (+23%) con esubero rispetto ai 126 del fabbisogno di Regioni e Categoria su Lazio e Sicilia.

Distribuzione posti per Regioni – Analogo incremento riguarda tutte le Regioni (Tab. 8). Fra gli aumenti maggiori, sia in valori assoluti che percentuali, tutte le Università della Sicilia con +660 posti, da 2.008 a 2.668 (+33%), le Università della Lombardia con +398, da 4.034 a 4.432 (+10%), del Veneto con +203 da 2.414 a 2.617 (+8%), della Puglia con +205, da 1.453 a 1.658 (+14%). A seguire, le Università della Regione Lazio con +191 da 6.030 a 6.221 (+3%), del Piemonte con +145, da 1.784 a 1.929 (+8%), e della Regione Emilia Romagna con +114, da 2.817 a 2.931 (+4%).

Al di sotto di 100: con +93 Friuli Venezia Giulia da 589 a 682 (+16%), Calabria +90 da 665 a 775 (+14%), Marche +75 da 735 a 810 (+10%), +70 Molise da 230 a 300 (+30%) e tutte le altre con valori inferiori: Umbria con +55, da 562 a 617 (+10%), Liguria +53, da 768 a 821 (+7%) e poi le Università della Campania con +46 da 2.024 a 2.070 (+2,3%), Abruzzo +21, da 1068 a 1.089 (+2,0%) e infine Sardegna con +17, da 668 a 685 (+2,5%).

Distribuzione posti per Università – Per quanto riguarda la suddivisione dei 32.998 posti (Tab. 1), solo in Università il numero è superiore a mille: Roma Sapienza con 4.029, Padova 1.671, Milano 1.558, Roma Tor Vergata 1.515, Torino 1.267, Verona 1.248, Messina 1.043 e Bologna 1.039. Tutte le altre Università invece hanno un’assegnazione di posti inferiore a mille: Bari 991, Napoli Campania 937, Ferrara 903, Firenze 898, Napoli Federico II 888, Palermo 877, Roma Cattolica 869, Genova 821, Ancona 810.

Al di sotto di 800 posti, Catanzaro 755, Brescia 725, Catania 648, Novara 627, Pisa 621, Perugia 617 e Chieti 601. A seguire Modena 586, Pavia 572, Foggia 539, Parma 516, L’Aquila 488, Varese 442, Siena 419, Cagliari, 410 e Trieste 408. Seguono sotto 300 posti: Sassari con 275, Udine 274, Milano Humanitas 255, Milano San Raffaele 250, Salerno 245, Campobasso 205, Roma Campus 153, Roma UniCamillus 135, Casamassima LUM 120, Enna 100, Lecce 73 e infine Trento con 40.

Distribuzione posti per Profili – La ripartizione dei posti per Profili (Tab. 3 e 4) vede il maggiore numero di Corsi e di sedi per il corso di Infermiere con 45 Corsi su 228 sedi per 19.375 posti, poi Fisioterapista con 42 su 88 sedi per 2.622 posti, Tecnico di Radiologia con 37 Corsi su 56 sedi su 1.327 posti, Tecnico di Laboratorio con 35 su 46 e 1.212 posti, Ostetrica con 35 Corsi su 47 sedi e 1.097 posti,

Sotto i mille posti: Logopedista con 29 Corsi su 37 sedi e 915 posti, Tecnico Prevenzione con 27 Corsi su 32 sedi e 852 posti, Igienista Dentale con 28 Corsi su 34 sedi e 825, Educatore professionale con 15 Corsi su 18 sedi e 809 posti, Assistente sanitario 14 corso su 15 sedi e 602 posti. Seguono Dietista con 23 Corsi e 24 sedi per 544 posti, Tecnico Riabilitazione psichiatrica 19 Corsi e sedi con 445 posti, Terapista Neuropsicomotricità con 14 Corsi e 16 sedi per 407 posti, Ortottista 18 Corsi e sedi con 309 posti, Audioprotesista 280 posti su 13 Corsi e 14 sedi. Al di sotto di 10 corsi Terapista Occupazionale 274 posti su 8 Corsi e sedi, Infermiere Pediatrico 264 posti su 8 Corsi e 9 sedi, Tecnico Fisiopatologia Cardiocircolatoria 243 posti su 14 Corsi e sedi, Tecnico Ortopedico 199 posti su 10 Corsi e 11 sedi, Tecnico Neurofisiopatologia con 185 posti su 13 Corsi e 14 sedi, Podologo con 117 posti su 6 Corsi e sedi e infine Tecnico Audiometrista con 95 posti su 6 Corsi.

Situazione occupazionale secondo Alma Laurea – Consultando i dati sul sito www.almalaurea.it si rileva che per i 164.024 laureati di primo livello dell’anno 2020 per tutte le 15 aree disciplinari (tabella 5) si registra un aumento medio della quota di occupati di 2,6 punti percentuali dal 33,1% dei laureati di primo livello del 2019 agli attuali 35,7% dei laureati del 2020.

In particolare per i 16.069 laureati di primo livello delle 22 Professioni Sanitarie dell’anno 2020 si rileva che, rispetto agli 11.444 laureati (71%) che hanno risposto all’indagine (71%) si registra un aumento della quota di occupati (sono 9.253), pari a +2,6 punti percentuali, essendo salito all’ 80,9% rispetto al 78,3% dello scorso anno, quando si era invece registrato un incremento minore, di 2,1 punti percentuali sul 76,2% dell’anno precedente.

Va evidenziato che l’aumento della quota di occupati con +2,6 punti percentuali riguarda il totale di 164.024 laureati, di cui hanno risposto 115.076 (70%), con 41.130 occupati, numero quasi uguale rispetto ai 41.168 dello scorso anno, quando i laureati erano 165.105 e le risposte 124.468 (77%). Per effetto di questi risultati, si conferma ancora una volta per le Professioni Sanitarie il primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari.

Analizzando i dati rilevati da Alma Laurea negli ultimi 14 anni, sui laureati dal 2007 al 2020, emerge che l’area delle professioni sanitarie continua a mantenere ancora una volta il primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari. Anche se, in ogni caso, resta la diminuzione nel corso degli anni dal 2007 al 2020 per -6 punti percentuali, dall’ 87% del 2007 al 81% del 2020, in risalita rispetto al 61% del 2012.

Guardando in dettaglio le 22 professioni sanitarie per i laureati dell’anno 2020, (tabella 6) si rilevano per l’alto tasso occupazionale ai primi 5 posti e sopra la media dell’ 81%: Infermiere con 85%, che torna a riprendere il primo posto assoluto (nel 2007 era al 93%), con 83% Tecnico di Radiologia, Assistente sanitario e Terapista della Neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Logopedista 82% e Fisioterapista 81%. Mentre, al contrario, agli ultimi 5 posti, fra il 59% e il 42%, si trovano: Ortottista 59%, Dietista con 54%; Tecnico di Fisiopatologia cardiocircolatoria 52%, Tecnico di Neurofisiopatologia con 48% (era 64,2%) e infine Tecnico Audiometrista con 42%.

Negli ultimi 2 anni 2019 e 2020 la novità della pandemia Covid19 ha inciso direttamente sulle fluttuazioni occupazionali delle professioni sanitarie. Sono derivati significativi cambiamenti, dai +2,1 punti percentuali del 2019 si è passati ai +2,6 punti percentuali del 2020, con probabile e maggiore incremento sui laureati dell’anno 2021, per alcune professioni, anche con valori del 100%

Domande di ammissione per Università – E’ in calo il numero totale delle domande da 78.074 dello scorso anno alle attuali 72.736 con 5.338 domande in meno, pari al -6,8%, che riguarda quasi tutte le Università statali ad eccezione di Genova, Perugia, Roma Tor Vergata, Campobasso e Palermo.

I valori percentuali del calo, in ordine decrescente, riguardano le 33 Università statali di Pavia e Udine con il -23%, Milano -18%, Napoli Federico II -17%, Firenze -16%. Varese -15%, Trieste -14%, Siena -13%, Bologna e Chieti -12%, Ferrara e Sassari -11%, Pisa -10%. A seguire Ancona con -8,5%, Salerno -7,8%, Roma Sapienza -7,7%, Catanzaro -6,8%, Cagliari -6,7%, Verona -6,6%, Modena -6,1%, Torino 5,9%, Novara -4,9%, L’Aquila -4,5%, Padova con -3,6%, Parma -2,7%, Brescia -2,6% e Bari con -2,1%. Mentre un calo minore, sotto il -1,5%, riguarda Napoli Vanvitelli, Milano Bicocca -1,4%, Foggia -1,3%, Catania -1,1% e Messina -0,3%.

Le professioni più attrattive – Il rapporto D/P medio fra i 22 corsi è di 2,2 (Tab. 4), in calo rispetto sia al 2,6 dello scorso anno che al 2,9 del 2020, che riguarda tutti i Corsi. Come classifica si confermano quasi tutte le posizioni degli anni scorsi: al primo posto si conferma Fisioterapista con rapporto D/P pari a 7,6; al secondo posto Ostetrica con 5,8; al terzo Dietista con 4,4; al quarto Logopedista con 4,1 e al quinto posto Tecnico Radiologia con 3,3.

Seguono quindi a 3,2 Igienista Dentale; a 2,5 Infermiere Pediatrico e Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva. Sotto 2; Tecnico di Laboratorio con 1,7; Tecnico di Neurofisiopatologia, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica e Podologo con 1,6; Infermiere e Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria con 1,3; Ortottista ed Educatore Professionale con 0,9; Tecnico della Prevenzione con 0,8; Tecnico Ortopedico con 0,7; Tecnico Audiometrista e Tecnico Audioprotesista con 0,6. Infine, analogamente agli scorsi anni, nelle ultime 2 posizioni ci sono Assistente Sanitario con 0,5 e Terapista Occupazionale con 0,4 con 274 domande su 108 posti a bando.

Domande inferiori ai posti a bando delle Università – In 111 corsi sul totale di 459 e in 33 Università su 46, per 14 professioni su 22, si rileva un minore numero delle domande rispetto al numero dei posti a bando (Tab. 1).

Infermiere in 12 Università su 41: Novara 353 domande su 404 posti, Pavia 202 su 291, Varese 171 su 249, Verona 801 su 914, Trieste 177 su 180, Modena 259 su 324, Ferrara 340 su 444, Ancona 497 su 510, Firenze 575 su 600, Siena 202 su 239, Perugia 364 su 462 e Roma Sapienza 2.005 domande su 2.510 posti.

Educatore professionale in 8 Università su 15: Novara 3 domande su 74 posti, Brescia 51 su 90, Varese 31 su 60, Padova 31 su 50, Udine 39 su 40, Genova 27 su 50, Bologna 38 su 70 e Ancona 18 domande su 50 posti.

Ortottista in 11 Università su 18: Genova con 9 domande su 15 posti, Parma 18 su 20, Ferrara 31 su 48, Siena 1 su 12, Roma Cattolica 7 su 10, Roma Tor Vergata 18 su 25, L’Aquila 2 su 20, Chieti 14 su 22, Napoli Campania 6 su 10, Messina 6 su 15 e Palermo 4 su 10.

Podologo in 1 Università su 6: Genova 12 domande su 20 posti.

Tecnico della Riabilitazione psichiatrica, in 3 Università su 19: Pavia con 10 su 15, L’Aquila 24 su 30 e Messina 21 su 30.

Terapista Occupazionale in tutte le 8 Università: Milano 8 domande su 25 posti, Pavia 3 su 15, Padova 12 su 30, Modena 11 su 28, Roma Cattolica 27 su 36, Roma Sapienza 16 su 74, Chieti 10 su 27 e Catania 21 su 39.

Tecnico Audiometrista in 5 Università su 6: Torino 2 domande su 10 posti, Milano 6 su 15, Padova 15 su 20, Roma Sapienza 7 su 30 e Napoli Federico II con 7 su 10.

Tecnico Audioprotesista in 12 Università su 13: Torino 6 domande su 19 posti, Milano 15 su 25, Padova 38 su 40, Parma 5 su 20, Pisa 12 su 25, Siena, 7 su 15, Roma Sapienza 11 su 30, Roma Tor Vergata, 15 su 30, Bari 8 su 19, Catania 11 su 15, Messina 8 su 12 e Palermo 3 su 15.

Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria in 5 Università su 14: Pavia 9 domande su 13 posti: Varese 9 su 15, Siena 7 su 10, Chieti 24 su 27 e Catanzaro 27 su 40.

Tecnico Neurofisiopatologia in 3 Università su 13: Pavia 7 domande su 10 posti, Messina 13 su 18 e Palermo 9 su 20.

Tecnico Ortopedico in 7 Università su 10: Milano 13 domande su 20 posti, Pavia 10 su 15, Verona 11 su 15, Genova 5 su 12, Firenze 9 su 18, Roma Sapienza 7 su 44 e Roma Tor Vergata 17 su 20 posti.

Tecnico di Laboratorio in 5 Università su 35: Pavia 24 domande su 25 posti, Ferrara 39 su 48, Roma Cattolica 28 su 30, Roma Sapienza 137 su 188 e Napoli Campania 44 su 50.

Tecnico della Prevenzione in 19 Università su 27: Brescia 16 domande su 21 posti, Milano 12 su 25, Pavia 12 su 25, Padova 35 su 48, Trieste 23 su 40, Genova 14 su 15, Parma 16 su 25, Bologna11 su 22, Ancona 14 su 20, Siena 9 su 24, Perugia 15 su 25, Roma Sapienza 63 su 137, Roma Tor Vergata 38 su 40, Chieti 25 su 27, L’Aquila 9 su 20, Molise 13 su 25, Napoli Campania 15 su 20, Messina 34 su 75 e Palermo 17 su 20.

Assistente sanitario in 12 Università su 14: Brescia 11 domande su 50 posti, Milano 20 su 25, Padova 22 su 72, Trieste 23 su 40, Genova 7 su 20, Modena 16 su 35, Firenze 14 su 48, Roma Sapienza 7 su 50, Chieti 17 su 37, Bari 34 su 60, Catanzaro 15 su 40 e Palermo 9 su 29.

Invece, per quanto riguarda la situazione delle varie Università, i 111 corsi senza copertura con la prima opzione sono più dello scorso anno quando erano 85: per l’Università di Pavia con 8 corsi su 15 e di Roma Sapienza con 8 corsi su 21, Milano 6 su 22, Padova e Genova con 6 su 18, Pavia 5 su 15, Roma Cattolica 5 su 14, Roma Tor Vergata 5 su 19 e Chieti 4 su 13. A seguire con 3 corsi su 12 Modena, Firenze e Napoli Campania, con 3 corsi su 11 Brescia, Ancona, Roma Cattolica e L’Aquila. Con 3 su 9 Trieste e Parma, con 3 su 8 Varese. Quindi con 2 corsi su 18 Bari, 2 su 17 Torino, 2 su 13 Bologna e Catania, 2 su 12 Verona, 2 su 7, Perugia e Catanzaro, Novara 2 su 6. Con 1 corso su 16 Napoli Federico II, su 13 Pisa, su 4 Udine e infine su 3 Campobasso.

Anche se la copertura può avvenire per effetto dei ripescaggi dalle domande di seconda e terza opzione, la bassa richiesta in prima opzione fa riflettere circa l’opportunità di orientarsi invece verso l’accorpamento e la collaborazione con altre sedi, o in modalità InterAteneo, che al momento sembra trovare la maggiore ed esclusiva applicazione da parte delle Università di Trieste e di Udine, in applicazione di un apposito protocollo d’intesa con la Regione Friuli Venezia Giulia.

Docenti degli insegnamenti professionalizzanti MED/45-50 – Si conferma la insufficiente e precaria presenza di docenti appartenenti allo specifico profilo professionale, chiamati in ruolo da parte delle Università, che si avvalgono invece e in prevalenza dell’affidamento degli insegnamenti a docenti a contratto, in gran parte dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale.

Sul totale di 567 docenti dei SSD MED/45-50, che lo scorso anno erano 490 e che fanno parte dei 9.512 dell’intera area 6 di Medicina (Tab. 3 B), solo 77 appartengono ai Settori specifici dei profili delle professioni sanitarie, pari ad appena il 14%.

Il Settore MED/45 comprende 55 docenti strutturati di cui 53 appartengono alla professione infermieristica; tuttavia sono ancora di gran lunga insufficienti se si considera l’esistenza di 45 corsi distribuiti su ben 228 sedi. Nessun ruolo fra i 205 del MED/46 Tecniche di Laboratorio mentre sono 3 su 5 in Ostetricia, 14 su 36 per MED/48 Riabilitazione e appena 3 su 114 del SSD MED/49 Dietistica e 4 sui 152 per MED/50 Tecniche mediche applicate, di cui 2 Igienisti Dentali, 1 Logopedista e 1 Ortottista.

Sta ormai diventando una problematica cronica l’invasione di soggetti che non sono in possesso di corrispondente titolo abilitante della professione di riferimento dei SSD. Ora si attende che il “sistema” si adatti alle indicazioni adottate dalla Conferenza Stato-Regioni con le Linee guida per i Protocolli di intesa Regioni-Università del 29 luglio 2022.

Procedure sugli esami di ammissione – Nel consultare i bandi pubblicati dalle Università sono emerse 2 diverse modalità di elaborazione delle graduatorie, in analogia agli anni precedenti:

– per punteggio, con priorità alla classifica generale sulla prova d’esame e poi alla scelta, che così favorisce la possibilità di sfruttare le seconda e terza opzione per gli studenti meritevoli. Riguarda la maggioranza delle Università, 34 su 41.

– Per preferenza, in cui prevale invece prima la scelta del corso e poi il punteggio conseguito nella prova di esame di ammissione, sfavorendo quindi le successive opzioni, che riguarda le 7 Università di Brescia, Trieste, Udine, Genova, Chieti, Napoli Federico II e Catania.

Circa i questionari ogni Ateneo prepara il suo in modo autonomo. Mentre, come è noto per quello di Medicina e Chirurgia il MUR stabilisce di utilizzare un questionario unico per tutti a livello nazionale, predisposto dal Consorzio CINECA di Bologna. Tuttavia anche per le Professioni Sanitarie ormai oltre la metà delle 37 Università statali si avvale del CINECA per un questionario unico, come ad esempio per le 19 Università di Verona, Udine, Trieste, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Siena, Ancona, Perugia, Roma Tor Vergata, L’Aquila, Chieti, Salerno, Bari, Foggia, Messina, Cagliari e Sassari.

Il costo della tassa di iscrizione all’esame di ammissione è rimasto quasi invariato rispetto allo scorso anno in tutte le Università, con media di 55 €. Si confermano per il costo maggiore, con 100 €, Brescia, Pavia, Varese, Novara, Napoli Campania e Salerno. Mentre continua ad essere da diversi anni la più economica l’Università di Cagliari con 24 €, con lieve ritocco su 23 dello scorso anno. Sono sulla media di circa 50 € la maggioranza delle altre Università come Torino, Milano, Verona, Genova, Bologna, Parma, Firenze, Ancona, Chieti, Napoli Federico II, Bari, Lecce, Catanzaro e Messina.

Situazioni su Infermieri, Ostetrica e Fisioterapista – Si riportano come negli scorsi anni solo i dati di alcune Professioni (Tab. 11-14). Al fine di poter meglio apprezzare le differenze e alcune incoerenti sproporzioni – sia in esubero che in carenza – rispetto agli indicatori demografici, si riportano sia i valori percentuali suddivisi per ogni Regione e per ogni Professione che il rapporto dei Posti per Centomila Abitanti (PCA). Inoltre è stato aggiunto il risultato dell’eventuale ricalcolo sulla ripartizione in base all’indicatore demografico della popolazione rispetto ai fabbisogni indicati dalle varie Regioni.

Riflessioni sulla programmazione posti A.A. 2022-23 – Per il secondo anno consecutivo il Ministero dell’Università ha messo a bando tutti i posti dell’offerta formativa proposti dalle Università, con un totale di 32.998. Numero che è inferiore al totale di 39.800 del fabbisogno stabilito con l’Accordo della Conferenza Stato-Regioni del 6 luglio 2022. La carenza è di -6.802 posti, pari al -17%, in prevalenza su Infermieristica per -4.977 posti, pari al -20% rispetto ai 24.352 del fabbisogno.

Dall’analisi dettagliata per ognuna delle 22 Professioni (Tabella 7) si rilevano tre diverse situazioni:

Parità o quasi che riguarda solo le 4 Professioni di Infermiere Pediatrico, Terapista della Neuropsicomotricità dell’età evolutiva (-1%), Logopedista e Ortottista (+3%).

Carenza, per 12 professioni, con i posti delle Università inferiori ai fabbisogni: Educatore professionale (-53%), Tecnico Audiometrista e Audioprotesista (-49%), Terapista Occupazionale (-48%). Seguiti da Podologo (-43%), Assistente sanitario (-37%), Infermiere (-20%), Tecnico Ortopedico (-19%), Tecnico di Laboratorio (-11%), Ostetrica e Tecnico Riabilitazione psichiatrica (-9%), Fisioterapista (-8%).

Esubero, al contrario, che riguarda 6 professioni e soprattutto Dietista con +49% fra Università con 544 posti rispetto ai 364 del fabbisogno e Tecnico di Neurofisiopatologia con +47% fra i 185 dell’Università e i 126 del fabbisogno. Con valori minori Igienista Dentale con +25% fra 825 e 659, Tecnico di Radiologia con +18% fra 1.327 dell’Università e 1.125 del fabbisogno; Tecnico di Fisiopatologia cardiocircolatoria +13% fra 243 e 216, Tecnico della Prevenzione +.7%, fra 852 e 796.

Corsi di Laurea Magistrale – Siamo al 19° anno di attivazione per le 5 classi di Infermieristica-Ostetrica, Riabilitazione, Tecnico Diagnostica, Tecnico Assistenziale e Prevenzione (Tabb. 15 e 16). In totale sui 19 anni sono stati 41.992 i posti messi a bando, meno dei 49.803 dalle Regioni (-16%) e con una media di 2.210 posti all’anno. Si conferma l’incremento del fabbisogno deciso dalle Regioni dopo il raddoppio dello scorso anno da 5.176 a 9.457.

Per quanto riguarda il numero delle domande presentate su ognuna delle 5 classi per questo A.A. 2022-23 (Tab. 15) rispetto ai 3.194 posti a bando ci sono 14.595 domande, che sono superiori alle 12.801 dello scorso anno, pari al +14%. Il Corso più richiesto resta quello della I classe Infermieristica e Ostetrica con 11.583 domande su 1.644 posti, con D/P di 7; segue la Riabilitazione 1.641 domande su 695 posti e D/P di 2,4; la Prevenzione 510 domande su 250 posti con D/P di 2,0; Tecnico Assistenziale 195 domande su 93 posti con D/P di 2,1 e infine Tecnico Diagnostica 666 domande su 512 posti per un D/P di 1,3.

Prospettive per l’ A.A. 2023-24 – La Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie auspica che il tavolo per la definizione dei fabbisogni del prossimo anno si attivi per tempo e che anche le Università possano rivedere i criteri della determinazione dei posti da mettere a bando, rimodulando e riequilibrando alcune carenze rispetto ad alcuni esuberi di offerta formativa. L’obiettivo è di ricercare un equilibrio tra bisogni sanitari e sociali emergenti, occupazione, mercato del lavoro e preparazione culturale di qualità di tutte le 22 Professioni Sanitarie.

Ringraziamenti – Si ringraziano per la collaborazione le Presidenze, i docenti e il personale delle segreterie delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia delle 34 Università di: Ancona (Rosanna Daniele), Bari (Gaetano Pace), Bologna (Laura Tarsitano), Brescia (Monica Bonfardini), Campobasso (Mariacristina Cefaratti), Casamassima LUM (Bruno Moncharmont), Catania (Grazia Maria Morso), Catanzaro (Franco Maurici), Chieti (Roberto Bidinelli), Enna (Salvatore Berrittella), Firenze (Michele Moraccini), Foggia (Maria Francesca), Genova (Leda Masi), L’Aquila (Giuseppina Molinara), Lecce (Luisa Siculella), Messina (Alfonso De Salvo), Milano Bicocca (Rosa Tricarico), Milano S. Raffaele (Paola Tedeschi), Modena-Reggio (Noemi Generali), Napoli Federico II (Giovanni Fraconte), Napoli Campania (Nicola Della Volpe), Novara (Valter Rolando), Palermo (Raimondo Abbandoni), Pavia (Nicoletta Orifici), Perugia (Catia Dorilli), Roma Campus Biomedico (Marina Mocciaro), Roma Cattolica (Angela Nappi) e Claudiana di Bolzano (Guido Bocchio), Roma Sapienza (Marco Buzzi), Roma Tor Vergata (Rosaria Alvaro), Roma UniCamillus (Gero Nucera), Salerno (Daniela Citro), Torino (Paola Ropolo), Trento (Paola Marzadro), Trieste (Stefano Silli) e Verona (Mariachiara Peretti). Inoltre i dati sono stati ottenuti grazie alla relativa pubblicazione sui siti web e portali delle 12 Università di: Milano Statale, Milano Humanitas, Varese, Padova, Udine, Parma, Ferrara, Pisa, Siena, Messina, Cagliari e Sassari. Infine, ringrazio per la verifica dei dati i miei colleghi dell’Università di Bologna: Elisabetta Cenerelli e Angelo Guerra.

ALLEGATO: Report sui corsi di laurea delle Professioni sanitarie

Angelo Mastrillo

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