Dopo le affermazioni dei sindacati medici sul contratto del comparto, arrivano le critiche del Nursind (VEDI) e della Fials che esprime “stupore e incredulità”
Abbiamo letto con crescente stupore la nota che le organizzazioni sindacali ANNAO-ASSOMED e CIMO-FESMED hanno inviato alla Corte dei Conti in merito al Ccnl del comparto sanità che, peraltro, ha già ricevuto il via libera da parte del Consiglio dei Ministri.
Dopo l’iniziale stupore è subentrata però l’incredulità per il significato solipsistico che i firmatari della nota attribuiscono al termine “Processo” da molto tempo in uso per individuare, allineare e organizzare un insieme di attività e prestazioni multiprofessionali e multidisciplinari da porre in essere per il raggiungimento di obiettivi con cui rispondere sia ai bisogni di salute degli Assistiti sia alle necessità organizzative che la soddisfazione di tali bisogni sottendono.
I processi clinico assistenziali e diagnostico terapeutici non sono i processi dei medici. Non prevedono neppure attività esclusivamente effettuate dai medici per la loro realizzazione ma anche attività e prestazioni di altri professionisti ed operatori che conseguentemente ne assumono le specifiche, relative e giuridicamente definite responsabilità.
Gli accordi pattizi dei Contratti di lavoro del Comparto sanità sono sempre stati rispettosi dell’ordinamento giuridico sotteso alle diverse figure sanitarie, al loro costrutto professionale e alle relazioni professionali e funzionali tra i diversi professionisti ed operatori. Così è anche per questo specifico Ccnl che non prefigura in alcun modo di “affidare attività mediche a figure non mediche” così come paventato nella nota delle organizzazioni sindacali ANNAO-ASSOMED e CIMO-FESMED.
Guardiamo avanti, siamo alla fine del 2022, con il Contratto di cui discutiamo già scaduto e con un Sistema salute che ha bisogno di ben altre attenzioni ed interventi.
Redazione Nurse Times
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