Dopo il Nursind, anche il presidente dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni risponde ad Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed, ribadendo che il Ccnl del comparto sanità 2019-2021 sarà firmato presto. Di seguito la sua nota stampa.
In merito al comunicato stampa con cui i sindacati medici Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed mettono in dubbio la legittimità dell’articolo 28 dell’ipotesi di Ccnl del personale del comparto del Servizio sanitario nazionale, affermando che “le responsabilità affidate a chi ricopre gli incarichi di funzione organizzativa e professionale potrebbero dar vita a contenziosi”, vale la pena ricordare che all’articolo 24 della medesima ipotesi di accordo si salvaguardano proprio le prerogative del personale dirigenziale, rappresentate dalle due sigle sindacali, prevedendo che resti ferma la sovraordinazione nell’ambito dell’organizzazione aziendale e le peculiari competenze e responsabilità del dirigente per tutte le tipologie di incarico.
L’ipotesi di Contratto 2019-21, inoltre, si pone in continuità con il precedente Ccnl 21 maggio 2018, nell’evoluzione degli incarichi per il personale non dirigenziale. In tale contratto, infatti, si precisa che gli incarichi richiedono anche lo svolgimento di funzioni con assunzione diretta di elevate responsabilità. Un concetto che Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed allora non hanno messo in discussione, ritenendo evidentemente legittima e corretta la scelta pattizia. Perché, dunque, oggi dovrebbe essere diverso? E soprattutto, visto che secondo le due sigle questa norma è così invasiva della competenza dei medici (e non lo è), perché se ne accorgono ora, visto che l’ipotesi è stata sottoscritta il 15 giugno 2022, quindi ben quattro mesi fa?
Tutte le istituzioni deputate alla verifica delle clausole contrattuali contenute nel testo in questione hanno sinora espresso parere positivo, non rilevando illegittimità – le Regioni, attraverso il Comitato di settore, il ministero dell’Economia e delle finanze e il Dipartimento della Funzione pubblica. Si diano pace, quindi, le due sigle sindacali: appena sarà certificato il contratto da parte della Corte dei Conti, l’Aran e i sindacati firmeranno il Contratto collettivo tanto atteso dalle migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto della sanità.
Redazione Nurse Times
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