Nel seguente comunicato stampa Cisl Fp Verona sottolinea quella che considera una possibile conseguenza negativa del mancato accordo sul rinnovo del Ccnl Sanità 2022-2024.
In data 07 febbraio 2025 la Regione Lazio, Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria – Area risorse umane, scrive alle organizzazioni sindacali in merito all’accordo sulla ripartizione delle risorse previste dall’ex art. 1 comma 293 della Legge 234/2021.
“Ai fini del riconoscimento delle particolari condizioni del lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto sanità, dipendente dalle aziende e dagli enti del Servizio sanitario nazionale e operante nei servizi di pronto soccorso, nell’ambito dei rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro è definita, nei limiti degli importi annui lordi di 27 milioni di euro per la dirigenza medica e di 63 milioni di euro per il personale del comparto sanità, una specifica indennità di natura accessoria da riconoscere, in ragione dell’effettiva presenza in servizio, con decorrenza dal 1° gennaio 2022″.
La normativa è stata successivamente modificata e integrata con altre specificità, a cui sono seguiti accordi regionali.
La nota che la direzione regionale del Lazio ha inviato a tutte le aziende ha per oggetto la sospensione del pagamento dell’indennità di pronto soccorso, come previsto dagli accordi sottoscritti per gli anni 2023 e 2024 La Regione prosegue affermando che, a seguito di interlocuzioni avvenute con il comitato di settore, le indennità potranno essere erogate solo successivamente alla sottoscrizione del Ccnl 2022/24. Significa che, se non sarà firmato il Ccnl Sanità pubblica, il rischio sarà la mancata erogazione dell’indennità di cui sopra.
Per una tempestiva e opportuna informazione, può essere utile sapere che la Regione Lazio ha condiviso tale scelta con le altre Regioni. Qualora anche il Veneto, secondo quanto afferma Giovanni Zanini (foto), della Cisl Fp Verona, aderisse alla sospensione, assisteremo a un’ulteriore beffa per i lavoratori che avrebbero potuto ricevere i pagamenti se fosse stato sottoscritto il contratto.
Redazione Nurse Times
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