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Cause non cardiogene di edema polmonare

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Cause non cardiogene di edema polmonare 1
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L’edema polmonare è una condizione clinica di emergenza che richiede un intervento immediato e si caratterizza per un eccesso di liquidi intra-alveolari che alterano gli scambi gassosi e il circolo.

Cause non cardiogene di edema polmonareLe complicanze possono presentarsi con disfunzione ventricolare sinistra, edema ad arti inferiori e gonfiore addominale, reflusso epato-giugulare per congestione severa del piccolo circolo, turgore giugulare, fino all’exitus del paziente. La sintomatologia è tipica di un quadro di insufficienza respiratoria (il reperto auscultatorio evidenzia rantoli) con dispnea, tosse, tachipnea, ipostenia e alterazioni significative al tracciato elettrocardiografico. La diagnosi è generalmente data dal binomio visita medica-radiografica torace. La terapia mira a decongestionare i polmoni dai fluidi e a garantire i corretti scambi gassosi, favorendo farmacologicamente il precarico e postcarico cardiaco per abbassare l’eventuale quadro di ipertensione arteriosa creatosi. Non è escluso che in casi gravi sia necessario somministrare ossigeno ad altri flussi (e/o posizionamento di casco CPAP) o ricorrere a una ventilazione assistita.

Le cause possono essere cardiogene o non cardiogene. Le cause non cardiogene sono:

  • Ipoalbuminemia, per diminuzione della pressione collido-osmotica e successivo passaggio di fluidi nello spazio interstiziale per alterazione dei gradienti pressori.
  • Alta quota, per diminuzione della pressione barometrica, della pressione parziale di ossigeno, della temperatura, della densità dell’aria e dell’umidità, che generano iperattività simpatica, disfunzione endoteliale e abnorme ipossiemia legata a un’alterata risposta ventilatoria con rilascio di endotelina.
  • Aumento della permeabilità capillare nelle seguenti condizioni: reazione anafilattica, per aumentata permeabilità dei vasi sanguiferi all’istamina; infezioni severe associate a setticemia, per aumentata permeabilità vascolare a seguito della liberazione di mediatori chimici della flogosi, che permettono il rapido passaggio di liquidi dal letto vascolare agli spazio inter-alveolari; veleni; aspirazione accidentale di contenuto gastrico; vapori tossici; overdose da stupefacenti; pancreatite acuta; coagulazione intravascolare disseminata; radiazioni ionizzanti; trauma cranico neurogeno; ossigeno ad alti flussi; eclampsia e conditio post intervento di by-pass.

Michele Calabrese

Fonte: https://www.recentiprogressi.it

 

 

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