È stata sottoposta a un intervento di rimozione di calcoli biliari per via percutanea prima di essere sottoposta alla rimozione chirurgica della colecisti. L’intervento è stato effettuato dal dottor Nico Attempati dell’equipe del dottor Pasquale Petruzzi, direttore della UOSD di Radiologia interventistica dell’ospedale San Donato di Arezzo.
“La signora, una donna di 69 anni, non poteva essere trattata per via endoscopica a causa di un pregresso intervento di derivazione gastrica per obesità – spiega Attempati –. La paziente però aveva necessità di procedere alla rimozione dei calcoli e l’alternativa era quella di un intervento chirurgico di coledocotomia, intervento non esente però da rischi. Pertanto abbiamo deciso di procedere alla rimozione dei calcoli biliari per via percutanea”.
L’intervento è riuscito perfettamente e a un mese di distanza la signora è tornata a controllo. “Per effettuare l’intervento – spiega il Attempati – è stato posizionato in via preliminare il drenaggio biliare interno-esterno, effettuato sotto guida ecografica”.
Prosegue Attempati: “Il drenaggio biliare ha lo scopo di trasportare la bile a monte e a valle del calcolo in modo da ridurre i valori della bilirubina e per bonificare l’area da eventuali sovrainfezioni batteriche. Successivamente al posizionamento del drenaggio abbiamo eseguito la bilioplastica che consiste nell’eseguire dei passaggi con un catetere a palloncino al fine di disgregare i calcoli in modo che i frammenti possano essere successivamente espulsi”.
E ancora: “Una procedura che ha avuto un successo parziale a causa delle importanti dimensioni del calcolo e che, a distanza di due settimane dal primo intervento, ha richiesto un successivo trattamento di litotripsia percutanea cioè di frantumazione del calcolo. Il trattamento ha comportato il posizionamento, nella stessa sede del pregresso drenaggio biliare interno esterno, di una sonda con almeno 3 ingressi: uno dotato di telecamera, uno di lavoro e uno per i lavaggi con soluzione fisiologica”.
“La microtelecamera – aggiunge Petruzzi – ci ha permesso di individuare i calcoli di maggiori dimensioni che, attraverso la camera di lavoro, sono stati bombardati con sistema idraulico e sminuzzati in piccole dimensioni così da poter essere successivamente espulsi. La procedura è durata circa 40 minuti ed è stata eseguita con successo. Al termine è stato posizionato un nuovo catetere di drenaggio per detergere la via biliare”.
La paziente è stata dimessa il giorno dopo il trattamento effettuato dall’equipe del dottor Petruzzi ed è tornata in ospedale sette giorni dopo per sottoporsi a colecistectomia. Cinque giorni dopo anche il drenaggio biliare è stato rimosso e la paziente è rientrata a casa senza sintomi né complicazioni.
“La litotripsia percutanea è un trattamento valido – conclude il Petruzzi –, poco invasivo e con ridotte complicazioni, che può consentire il trattamento della calcolosi del coledoco in pazienti non candidabili a manovre endoscopiche”.
Redazione Nurse Times
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