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A Bologna prende il via “Sosta Consigliata”, per una concreta prevenzione dell’AIDS

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Il 1° dicembre sarà, come ogni anno dal 1987, la Giornata Mondiale della lotta contro l’AIDS. Questa data negli anni ha assunto una valenza sempre più crescente, sia per quel che riguarda il tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto a questa sindrome (dato che è stato fenomeno “di massa” negli anni ’80 e ’90 del Novecento, ma a tutt’oggi è ancora ben presente sia nei paesi in via di sviluppo che nei paesi cosiddetti del “Primo Mondo”) che per la creazione di attività di controllo e di diagnosi precoce collaterali alla giornata in sé.

In questo secondo campo l’ASL di Bologna si è mossa in anticipo e ha indetto due settimane – dal 20 novembre al 2 dicembre – di test diagnostici per HIV ed epatite C. Questa iniziativa di prevenzione e di diagnosi precoce, chiamata “Sosta Consigliata”, oltre che da Azienda USL Bologna è promossa anche dal Comune di Bologna e dalle Associazioni di volontariato Lila, Cassero Salute-Arci Gay, Ida-Iniziativa Donne Aids, Plus, Anlaids, MIT, Centro Aurora contro l’AIDS Pediatrico, Gruppo CEIS, Open Group.

La prima Testing Week si terrà dal 20 al 27 novembre con il BLQ-Bologna Check Point, in via San Carlo 42/c e aperto tutti i giorni dalle 18 alle 21, in cui si potranno effettuare gratuitamente e nel più assoluto rispetto dell’anonimato, il test capillare per l’HIV e quello salivare per l’epatite C.

La settimana successiva e fino al 2 dicembre sarà possibile eseguire il test HIV e reperire informazioni sulla malattia e su come prevenirla in 7 diverse postazioni all’interno della città: all’Ospedale Maggiore, al Centro C.A.S.A. presso il polo Roncati in via S. Isaia n. 90, al S. Orsola, al BLQ-Bologna Check Point di via San Carlo e al Cassero. Saranno attive, inoltre, l’Unità Mobile dell’Azienda Usl di Bologna, con soste prestabilite a Casteldebole, alle Caserme Rosse, al centro Beltrame e in via Bovi Campeggi, e l’Unità di strada del Comune di Bologna. È stato programmato anche un momento informativo presso la Casa Circondariale Dozza. Tutte le strutture coinvolte saranno riconoscibili perché esporranno il logo Sosta Consigliata.

 

Il perché di una diagonsi precoce

Nel caso specifico di Bologna, riprendendo dati del 2013, sono state 72 le nuove diagnosi di HIV sul totale di 300 dei cittadini residenti in Emilia Romagna. La città si è mossa subito anche perché, come si evince dai dati sopracitati, è ancora forte il ritardo di diagnosi: in Emilia-Romagna molte persone scoprono il loro stato di sieropositività tardivamente, precludendosi così parte delle possibilità offerte dalla terapia farmacologica.

Dal 2006 al 2012 infatti sono stati segnalati tra i residenti in Emilia-Romagna 1018 Advanced HIV Disease Presenters (persone che accedono ai Servizi sanitari con un numero di linfociti CD4 inferiore o uguale a 200 cellule/mm3, oppure persone che all’accesso presentavano già un quadro clinico di AIDS, indipendentemente dalla conta dei linfociti CD4) e 1515 Late Presenters (persone che accedono ai Servizi sanitari con un numero di linfociti CD4 inferiore o uguale a 350 cellule/mm3, oppure persone che all’accesso presentavano già un quadro clinico di AIDS, indipendentemente dalla conta dei linfociti CD4), pari rispettivamente al 33,8% e al 50,3% del totale.

 

Oltre la Giornata Mondiale

La Regione Emilia-Romagna da anni promuove l’esecuzione del test HIV come una misura di prevenzione, seppur non primaria, ricordandone la gratuità in tutto il territorio regionale e il rispetto dell’anonimato, se la prenotazione avviene mediante i canali predisposti.

Infatti il BLQ-Bologna Check Point centro di promozione della prevenzione dell’AIDS è attivo dalla primavera di quest’anno, e offre gratuitamente il test HIV rapido a prelievo capillare. Il Check Point ha sede in via San Carlo, in un appartamento messo a disposizione dal Comune di Bologna, ed è gestito dall’associazione PLUS (Persone LGBT Sieropositive Onlus), affiancata dagli infermieri dell’Azienda USL di Bologna nell’esecuzione del test e nella presa in carico sanitaria delle persone positive al test.

Analizzando il motivo per cui si è eseguito il test HIV, sempre secondo i dati del 2013, emerge che il 48,2% dei casi complessivi ha eseguito il test HIV per sospetta patologia HIV-correlata o per sospetta Malattia Sessualmente Trasmissibile (MST). In oltre un quinto delle diagnosi totali (23,8%) il test è stato eseguito per percezione del rischio, ovvero in quanto la persona aveva la consapevolezza di essersi esposto all’infezione a causa di una situazione o di un comportamento a rischio.

 

Un numero verde per l’Emilia Romagna

Il telefono Verde AIDS Regionale, 800 85.60.80, è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La chiamata è anonima e gratuita da tutti i telefoni cellulari e da quelli fissi del territorio regionale. Grazie ad un sistema di risposta automatica, il cittadino può ottenere, in qualsiasi momento, informazioni sulla prevenzione e sul test HIV. Operatori specificamente formati offrono, inoltre, un servizio di counselling personalizzato, dal lunedì al venerdì, dalle 14.00 alle 18.00, e il lunedì mattina dalle 9.00 alle 12.00. In queste fasce orarie è possibile anche prenotare il test HIV.

Una serie di importanti inziative per tenere alta l’attenzione sul fenomeno AIDS, al fine di creare una nuova consapevolezza per quanto riguarda la sindrome ed educare tutti i cittadini sui metodi di trasmissione dell’HIV.

 

Per ulteriori informazioni si rimanda ai siti dell’Azienda USL di Bologna e di Help AIDS.

 

Marco Parracciani

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