Home NT News Assistente infermiere: a Palermo una giornata che ha riaperto il confronto politico
NT NewsO.S.S.RegionaliSicilia

Assistente infermiere: a Palermo una giornata che ha riaperto il confronto politico

Condividi
Nasce la figura dell'assistente infermiere: le critiche della Federazione Migep
Condividi

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Angelo Minghetti (Federazione Migep).

Venerdì 27 giugno a Palermo, nella cornice del Palazzo Reale, è andato in scena un momento di approfondimento tecnico, che ha rappresentato anche un atto politico consapevole e necessario. Durante l’evento si è discusso dell’assistente infermiere, istituita dal Dpcm del 21 giugno 2025, ponendo sul tavolo questioni che investono la tenuta, l’equità e la direzione futura di questa figura.

È oggi evidente che l’introduzione dell’assistente infermiere comporta una ridefinizione degli equilibri tra le categorie sanitarie e socio-sanitarie, con importanti ricadute normative, contrattuali, formative e deontologiche. È quindi imprescindibile che tale processo venga governato politicamente e non lasciato alla sola discrezionalità delle amministrazioni o alle dinamiche del mercato formativo.

La presenza attiva delle onorevoli Stefania Marchetta e Roberta Schillaci e del dottor Saverio Proia ha restituito all’incontro un forte rilievo istituzionale. La loro partecipazione è un segnale importante: la politica parlamentare comincia ad ascoltare, anche se esistono diverse vedute su questa professione.

Tuttavia, questo ascolto deve ora tradursi in azioni concrete, in interventi normativi, in misure di tutela e riconoscimento professionale che superino l’approccio frammentato, emergenziale o sperimentale adottato finora.

Uno dei nodi centrali emersi dal dibattito riguarda la qualità della formazione degli Assistenti Infermieri, con particolare riferimento alla realtà siciliana. In un contesto già caratterizzato da carenze strutturali e divari territoriali, la Sicilia rischia di avviare percorsi formativi improvvisati, disomogenei e inadeguati rispetto alla complessità assistenziale contemporanea.

Ci chiediamo, con forza, se la Regione Sicilia sia oggi pronta – per visione politica, per capacità amministrativa e per risorse – a garantire una formazione seria, continua, accreditata e capace di rispondere agli standard europei. La risposta, purtroppo, è ancora incerta.

L’incontro di Palermo ha rappresentato anche un momento di consapevolezza collettiva: gli interventi delle relatrici oss e del sindacato SHC hanno messo in evidenza un problema troppo spesso sottovalutato: la professione dell’operatore socio-sanitario è pronta, organizzata e determinata a rivendicare il proprio ruolo nel ridisegno del sistema sanitario italiano?

Non si tratta solo di rivendicazioni salariali o contrattuali. Si tratta della difesa della dignità del lavoro assistenziale, della costruzione di una carriera professionale coerente e progressiva, della lotta contro una logica che punta a “riempire i vuoti”, anziché valorizzare le competenze e la professione.

La nostra richiesta è chiara e fondata su un principio costituzionale: il coinvolgimento attivo delle parti sociali e delle categorie professionali nei processi di riforma. Per questo motivo abbiamo rilanciato l’appello alla Regione Sicilia per l’apertura immediata di un tavolo istituzionale permanente con la nostra partecipazione.

Lo stesso appello viene rivolto al Governo nazionale e al ministero della Salute, affinché si ponga fine al silenzio istituzionale che ha sinora accompagnato l’introduzione dell’assistente infermiere e si apra un confronto strutturato e permanente per migliorare l’assistenza ed eliminare tutte le incongruenze che la normativa e il Contratto hanno determinato, portando questa professione a diventare il tuttofare.

L’istituzione dell’assistente infermiere può essere una grande opportunità per riformare il sistema sociosanitario in chiave moderna, efficiente e umana? Oppure, senza regole e partecipazione, può diventare una frattura insanabile tra le professioni, tra i territori, tra i cittadini e le istituzioni? La scelta è politica. E la politica ha oggi il dovere di scegliere in modo responsabile, trasparente e partecipato. E’ ha una grande responsabilità verso tutti i cittadini, (qualità e dignità).

Redazione Nurse Times

Artiicoli correlati

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *