Una recente delibera dell’Asl Torino 4, firmata dal nuovo direttore generale Luigi Vercellino, ha autorizzato il pagamento ad alcuni dirigenti dei cosiddetti premi di produttività, legati al raggiungimento degli obiettivi assegnati dalla Regione Piemonte e valutati nell’ambito del perimetro stabilito tra indirizzi nazionali e regionali. A beneficiare degli incentivi, relativi all’anno 2023, saranno l’ex direttore generale Stefano Scarpetta, cui spettano 22.638 euro, e l’ex direttore amministrativo Stefano Loss Robin, cui spettano 18.110 euro. Previsti anche incentivi per due ex direttori sanitari, per il presidente e per due componenti del collegio sindacale, per un totale aggiuntivo di 25.353 euro.
Come scrive La Stampa, gli obiettivi erano stati approvati dalla Conferenza dei sindaci, convocata il 16 aprile dello scorso anno e composta da amministratori dei 177 Comuni della zona Nord-Ovest di Torino (da Ivrea a Cirié, passando per Chivasso e Settimo Torinese, compresi quattro Comuni della provincia di Vercelli, ossia Crescentino, Saluggia, Lamporo e Fontanetto Po). La valutazione riguardava: obiettivi economico-gestionali, funzionamento dei servizi, stato dell’edilizia sanitaria, accessibilità delle prestazioni e della prevenzione. Tutti parametri convertiti in percentuali e, quindi, in compensi.
A destare scalpore è il fatto che gli incentivi siano stati riconosciuti a dirigenti coinvolti nell’inchiesta della Procura di Ivrea che ha travolto l’Asl Torino 4 e che conta ben 38 indagati. I magistrati contestano a Scarpetta e Loss Robin i reati di rivelazione di segreti d’ufficio per concorsi interni che sarebbero stati truccati in modo da favorire alcuni candidati. A Scarpetta viene contestato anche di aver fornito indicazioni al direttore amministrativo, presidente della commissione d’esame, nonché il reato di truffa, in relazione a presunte false timbrature di un primario.
Certo, fino a sentenza definitiva vale la presunzione di innocenza, e dunque, mentre la giustizia fa il suo corso, la vita continua. Eppure il corto circuito tra premi economici e indagini in corso pone domande ineludibili, così sintetizzate dal presidente della Conferenza dei sindaci e primo cittadino di Ivrea, Matteo Chiantore: “Se determinate condotte fossero confermate dai processi, sarebbe un fatto grave, che potrebbe determinare conseguenze anche in termini risarcitori. Ora è prematuro agire”.
Lo stesso Chiantore apre poi un capitolo più ampio, avanzando perplessità sul meccanismo che porta al riconoscimento dei premi di produttività: “Il coinvolgimento dei sindaci nelle valutazioni degli obiettivi dei manager deve essere rivisto. Veniamo portati a conoscenza degli obiettivi solo in prossimità delle assemblee. Insomma: dobbiamo solo ratificare. Chiediamo più coinvolgimento. Non possiamo essere interpellati solo quando ci sono problemi”.
Redazione Nurse Times
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