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Possibilità di richiedere radiografie per gli infermieri di triage: la nuova proposta della Provincia autonoma di Trento

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Con la delibera n. 1758 del 17 novembre scorso la Provincia autonoma di Trento ha deciso di sostituire la “Proposta di sperimentazione del progetto di estensione agli infermieri di triage e post-triage di pronto soccorso della richiesta di radiografie in situazioni di traumi minori e secondo protocolli condivisi” (delibera n. 1401 del 19 settembre scorso), con la proposta di progetto “Gestione delle richieste di radiografie per il trattamento di traumi minori nei pronto soccorso”.

La precedente delibera, che consentiva al personale infermieristico del pronto soccorso di prescrivere radiografie per traumi minori, aveva suscitato numerose perplessità in merito a una possibile sovrapposizione di ruoli. Da qui la decisione di elaborare una nuova proposta che: valorizza e tutela le diverse professionalità presenti; definisce precisi ambiti di intervento con protocolli clinico-assistenziali condivisi; garantisce formazione specifica e certificata; esclude ogni discrezionalità diagnostica da parte degli infermieri; prevede un confronto continuo e telematico con i medici di pronto soccorso.

Nata dalla necessità di decongestionare i pronto soccorso, spesso sovraffollati per via dei numerosi accessi impropri, la proposta della Provincia autonoma di Trento prevede che gli infermieri di triage, adeguatamente formati, possano attivare in autonomia richieste radiografiche per traumi periferici monodistrettuali, classificati con codici di priorità minori (bianco, verde, azzurro). L’obiettivo è anticipare l’iter diagnostico, ridurre i tempi di attesa e migliorare la qualità dell’organizzazione sanitaria e dell’esperienza del paziente.

Il progetto rivisto si basa su elementi chiave volti a garantire appropriatezza e sicurezza:

  • Protocolli clinico-assistenziali rigorosi – Gli infermieri operano esclusivamente all’interno di protocolli evidence-based, condivisi e approvati da medici radiologi e specialisti. È esclusa qualsiasi discrezionalità diagnostica;
  • Formazione specifica e certificata – E’ previsto un percorso formativo teorico-pratico intensivo (almeno 80 ore nella proposta trentina) in triage, valutazione avanzata e modalità di richiesta radiologica, in linea con le linee guida nazionali e internazionali;
  • Collaborazione interprofessionale costante – Il modello enfatizza la sinergia tra le professioni, prevedendo la disponibilità dei medici PS a mantenere un contatto continuo, anche telematico, per eventuali dubbi o rivalutazioni cliniche;
  • Utilizzo di score validati – L’infermiere si avvale di strumenti di valutazione clinica oggettivi, come le Ottawa Ankle Rules, per selezionare i pazienti idonei all’anticipazione diagnostica.

Redazione Nurse Times

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