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Asl Napoli 1, infermieri costretti a guidare automediche del 118: insorgono Nursind, Nursing Up e Cisl Fp

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I sindacati Nursind, Nursing Up e Cisl Fp scendono in campo contro la nuova organizzazione del servizio 118 dell’Asl Napoli 1. Al centro della protesta, la disposizione firmata il 9 luglio dal responsabile del 118, Giuseppe Galano, che prevede l’impiego di automediche con a bordo solo l’infermiere, costretto non solo a intervenire in emergenza, ma anche a condurre il mezzo, in totale assenza di un autista soccorritore.

La misura, stando a quanto dichiarato da Galano, deriverebbe dalla cronica carenza di medici, non risolta neppure dai concorsi e dagli avvisi pubblici. Ma per le tre sigle sindacali il problema non può e non deve tradursi in un danno ulteriore per gli infermieri e per la cittadinanza.

“Una decisione unilaterale gravissima – attacca Lello Pavone, dirigente Nursind -. Non è possibile che a Napoli si giochi sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini con una riorganizzazione imposta, senza alcuna concertazione, senza alcuna tutela. Medici che non ci sono, infermieri che fanno gli autisti, autisti che fanno gli infermieri… Così non si va avanti. È pura follia organizzativa, che scarica tutto sugli infermieri”.

Nursind, Nursing Up e Cisl Fp rimarcano come l’infermiere sia un professionista sanitario, non un autista soccorritore. Guidare un’automedica non rientra tra le sue competenze, anche perché non è supportato da adeguate formazione, idoneità psicofisica o copertura assicurativa.

Inoltre le stesse automediche che dovrebbero essere utilizzate sarebbero mezzi inadeguati. Si tratta di Fiat Panda prive di dispositivi di emergenza, senza attrezzature standard, ben lontane da quanto previsto per un vero mezzo di soccorso avanzato.

Nursind, Nursing Up e Cisl Fp chiedono l’apertura immediata di un tavolo tecnico e sindacale per discutere “una riforma del sistema 118 che non si trasformi nell’ennesimo atto di abbandono della sanità pubblica”. In caso contrario, i sindacati sono pronti a rivolgersi alla Procura della Repubblica, all’Ispettorato del Lavoro, all’Ordine professionale e a tutti gli enti preposti alla sicurezza.

Redazione Nurse Times

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