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Personale TSRM impiegato per venipuntura al San Giovanni Bosco di Napoli: Nursind denuncia rischi per la sicurezza

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Il sindacato Nursind ha espresso il proprio disappunto in merito al documento intitolato “Chiarimento dei ruoli per la somministrazione del mezzo di contrasto”, indirizzato alla direzione sanitaria dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli e firmato dai responsabili delle unità di Radiologia e Neuroradiologia.

“Pur riconoscendo la professionalità dei colleghi tecnici sanitari di Radiologia medica (TSRM) e l’importanza del loro ruolo nel garantire la salute ai cittadini, è necessario sottolineare che il loro percorso formativo di base non prevede un congruo numero di ore di addestramento teorico-pratico su venipuntura periferica, gestione degli accessi vascolari, preparazione e somministrazione dei farmaci, né sulla gestione delle emergenze rianimatorie”, dichiara Lello Pavone, segretario aziendale di Nursind Napoli 1 Centro.

Secondo Pavone, la decisione di affidare tale compito ai TSRM potrebbe comportare un rischio per la sicurezza delle cure: “Per intenderci, è come se in un ospedale dove ci sono le ostetriche si impiegassero in sala parto gli infermieri, i quali durante il triennio formativo di base dedicano solo un modulo di 20 ore alle nozioni di ostetricia”.

Nursind denuncia un tentativo di abbattere i muri interprofessionali che, anziché migliorare l’organizzazione sanitaria, finirebbero per sovraccaricare i TSRM, già impegnati nelle loro mansioni quotidiane. “Questa operazione – sottolinea Pavone – non è altro che un modo per svilire le singole figure professionali e aumentare le responsabilità dei TSRM, con un impatto negativo sulla qualità delle cure”.

Ma non è solo una questione di competenze. Nursind punta il dito anche contro le criticità organizzative dell’ospedale San Giovanni Bosco: “È assurdo che in un presidio ospedaliero privo di un pronto soccorso generalista attivo non si riesca ad assegnare almeno un infermiere per turno a questa attività”.

A supporto di questa posizione il direttore della Uoc di Diagnostica per immagini, dottor Carlo Liguori, ha ribadito in un documento ufficiale che il ruolo del TSRM è regolato dal Decreto legislativo n. 746 del 26 settembre 1994, che stabilisce chiaramente le competenze specifiche di questa figura professionale.

Nel documento si afferma: “Non è previsto che il TSRM operi al di fuori delle sue competenze specifiche e non risultano essere stati approvati in sede dipartimentale e/o aziendale documenti in difformità da quanto disposto per legge”. Inoltre si sottolinea che “non rientrano tra le competenze del TSRM attività di natura infermieristica” e che la chiara distinzione tra i ruoli professionali è fondamentale per garantire la sicurezza del paziente e il corretto svolgimento delle procedure diagnostiche.

Nursind chiede quindi un confronto con direzione sanitaria aziendale e dirigenza infermieristica affinché si chiariscano ruoli e competenze. “Esortiamo l’azienda a verificare nell’organico chi siano effettivamente i TSRM iscritti nell’elenco speciale certificato per la venipuntura, come previsto dalla delibera del Comitato centrale n. 2 del 13 gennaio 2017, evitando che una situazione eccezionale diventi una consuetudine”, conclude Pavone.

Redazione Nurse Times

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