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Alzheimer, le rette di ricovero in Rsa sono a carico del Ssn. La sentenza del Tribunale di Castovillari (Cosenza)

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Una sentenza emessa dal Tribunale di Castrovillari (Cosenza) ha stabilito che le rette di ricovero nelle Rsa e nelle strutture convenzionate per i pazienti affetti da Alzheimer e demenza sono interamente a carico del Sistema sanitario nazionale, rappresentato dalle Asl territoriali. Lo rende noto l’avvocato Giovanni Franchi, legale dell’associazione Konsumer, che ha assistito il marito e il tutore di una donna ricoverata nella casa protetta Villa Azzurra, gestita dalla società Pegaso, che “chiedeva l’accertamento che nulla fosse dovuto per le rette e la restituzione di oltre 61mila euro già versati”.

Il Tribunale ha condannato la società a restituire l’intera somma e l’Asp Cosenza a manlevare la Pegaso. Si tratta di “una sentenza destinata a dare nuove speranze a migliaia di famiglie che affrontano il dramma di queste patologie – spiega Franchi -. Una decisione fondamentale per consolidare un orientamento ormai chiaro: quando sono necessarie cure sanitarie, nulla può essere chiesto ai malati di Alzheimer e demenza ricoverati in Rsa, né ai loro famigliari. Le spese sono a completo carico del Servizio sanitario regionale”.

Sempre il legale: “Questa sentenza segna un altro successo su una materia così sensibile. Grazie all’impegno e al supporto di Konsumer si sta delineando sempre più un quadro giurisprudenziale che tutela i diritti dei malati di Alzheimer e alleggerisce il peso economico sulle famiglie, già provate dalla sofferenza per la malattia dei propri cari”.

E ancora: “L’impatto di queste patologie è enorme. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, oltre il 5% delle persone con più di 60 anni in Italia sono affette da Alzheimer, con costi umani ed economici elevatissimi. Dietro a casi come quelli di Castrovillari si nascondono storie personali straordinarie che in pochi purtroppo raccontano, ma anche le imperfezioni di un sistema assistenziale e normativo che l’azione di associazioni consumeristiche e la magistratura riescono a mettere in luce, e spesso risolvere”.

Redazione Nurse Times

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