Le famiglie che affrontano l’Alzheimer sono protagoniste di una battaglia quotidiana che spesso sembra impossibile da vincere. Gina M., una cittadina pugliese, lancia un appello disperato per chiedere un sostegno reale a chi si trova a dover gestire una malattia devastante, non solo per chi la vive direttamente, ma anche per i familiari che si fanno carico di un impegno fisico, emotivo ed economico sempre più insostenibile.
L’assistenza alle persone con Alzheimer è una questione complessa, che richiede continuità, competenza e risorse. Le strutture specializzate, purtroppo, sono spesso troppo costose per le famiglie, costringendole a una scelta dolorosa: mantenere il proprio caro a casa, con i rischi e le difficoltà che ciò comporta, oppure affidarsi a centri assistenziali privati le cui tariffe sono proibitive. A tutto ciò si aggiunge la scarsità di sostegno pubblico, che rende ancora più difficile per le famiglie affrontare l’onere economico e psicologico della malattia.
Il sostegno pubblico per l’Alzheimer, infatti, è ancora insufficiente, nonostante l’aumento dei casi. L’assenza di politiche adeguate e di risorse economiche destinate alle famiglie crea un vuoto che rischia di isolare i caregiver, lasciandoli soli di fronte a una realtà che li sovrasta. È fondamentale che le istituzioni intervengano prontamente, rendendo accessibili strutture adeguate e creando reti di supporto concrete, per evitare che queste famiglie restino abbandonate a sé stesse.
Il punto di vista di Matteo Lucio Maiolo
Lavorando nell’ambito sanitario e sociale, conosco bene le difficoltà quotidiane che le famiglie si trovano ad affrontare. Assistere una persona con Alzheimer non è solo un impegno fisico, ma un carico emotivo e psicologico che può diventare opprimente. Spesso i famigliari sono costretti a scegliere tra la cura del proprio caro e il proprio benessere, una situazione che non dovrebbe mai verificarsi.
Mi unisco all’appello di Gina M., che esprime una realtà che tante famiglie vivono in silenzio, senza alcun supporto. Le istituzioni devono capire che il sostegno alle famiglie di persone con Alzheimer non è solo un atto di dovere etico, ma un atto di umanità. È necessario un sistema che non costringa i caregiver a sacrificare se stessi, ma che dia loro gli strumenti per affrontare con dignità questa battaglia.
Ogni giorno che passa senza un aiuto concreto è un altro giorno di sofferenza. Le famiglie non possono più essere lasciate sole in questa lotta con tro l’Alzheimer: servono politiche efficaci che garantiscano un supporto adeguato, dignitoso e sostenibile. L’amore che queste famiglie donano ai loro cari, ogni giorno, merita di essere accompagnato dalla solidarietà delle istituzioni.
Matteo Lucio Maiolo
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