Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate venerdì scorso da Giuseppe Pasqualone, direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, nel corso della trasmissione FarWest, in onda su Rai 3. Al centro del dibattito in studio la tiste vicenda di Natasha Pugliese, 22enne di Cerignola deceduta il 4 settembre durante un intervento nel reparto di Chirurgia toracica del Riuniti.
Un dramma che scatenò la furia dei famigliari, i quali si resero protagonisti di un autentico reid nel reparto, costingendo il personale sanitario a barricarsi in una stanza. Per la morte della ragazza, venti tra medici e infermieri del Policlinico di Foggia sono indagati per omicidio colposo, mentre cinque parenti della vittima lo sono per l’aggressione.
Le dichiarazioni choc del dg Pasqualone
“Forse c’è stato un difetto di comunicazione dei medici con la famiglia – ha commentato Pasqualone -. Non so come i medici abbiano gestito la comunicazione con la famiglia. Soprattutto al Sud c’è questa tendenza al non dire, alla mezza parola. Loro dicono di aver comunicato, ma su questo crederei di più alla famiglia. All’estero, invece, la comunicazione è la priorità: basta un richiamo per perdere il posto di lavoro”.
Le reazioni dei sindacati medici
Le parole di Pasqualone non sono passate inosservate. Anzi, hanno scatenato la reazione sdegnata di Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, e Fabrizio Corsi, segretario Anaao del Policlinico Riuniti di Foggia: “Le parole del direttore generale davanti alle telecamere del programma FarWest sono inaccettabili, perché minano quel che resta del già fragile rapporto di fiducia tra medico e paziente”, hanno dichiarato i sindacalisti.
E hanno aggiunto: “Chiediamo l’intervento del presidente della Regione Puglia, della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, perché siano ripristinati i giusti equilibri e sia restituita dignità al nostro lavoro. Ci appelliamo anche al ministro della Salute affinché ristabilisca il rispetto per i professionisti”. Per poi annunciare lo stato di agitazione e lo sciopero della categoria. Con questa motivazione: “Continuare ad accanirsi contro il personale sanitario è stupido e insensato”.
Sulle dichiarazioni di Pasqualone è intervenuto anche Graziano Minafra, segretario aziendale Cimo-Fesmed del Policlinico Riuniti di Foggia: “Il tema è stato affrontato in maniera qualunquista e semplicistica, riconducendo la responsabilità dei fatti a presunti errori nella comunicazione dei sanitari con i pazienti. Le dichiarazioni del direttore generale sono del tutto fuori luogo e offendono i dipendenti, già esposti oltremodo ad attacchi mediatici e che, nonostante continui tagli al personale e tetti di spesa, continuano a svolgere il proprio dovere”.
La controreplica del direttore generale
Pasqualone, dal canto suo, si è difeso così dalle accuse: “Quelle dichiarazioni sono soltanto una parte di un’articolata riflessione sull’accaduto, e quindi vanno valutate nel contesto complessivo. La maggior parte del servizio è costituita dalla ricostruzione della vicenda da parte della sorella della ragazza. Al termine viene anche affrontato il tema della comunicazione tra operatori sanitari, pazienti e famigliari, che è una criticità del sistema più volte trattata a livello istituzionale. E’ a questo passaggio che fanno principalmente riferimento le mie parole, diversamente dal contesto rappresentato nella trasmissione di venerdì sera”.
Redazione Nurse Times
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