Mattinata di Capodanno segnata da un episodio di violenza contro il personale sanitario all’ospedale Cisanello di Pisa. Un 40enne, in evidente stato di agitazione per il probabile abuso di alcol, ha aggredito due infermieri. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri della Sezione Radiomobile, che hanno arrestato l’uomo per lesioni personali aggravate, evitando così gravi conseguenze.
Su disposizione del sostituto procuratore, l’aggressore è stato trattenuto in camera di sicurezza e, dopo la convalida dell’arresto, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana. Nella cirsostanza è stato applicato l’articolo 583-quater del Codice penale, che prevede pene più severe e misure come l’arresto differito per proteggere gli operatori sanitari da violenze durante il servizio.
“L’arresto dell’aggressore di due infermieri a Pisa rappresenta un segnale importante nella lotta contro il fenomeno spregevole delle aggressioni al personale sanitario – ha commentato Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici di Firenze -. Questa misura dimostra che si può e si deve fare qualcosa per proteggere chi, ogni giorno, si dedica alla cura e alla salute delle persone con professionalità e dedizione. L’applicazione dell’articolo del Codice penale sull’aggressione ai sanitari è un segnale positivo, che speriamo funga da deterrente per futuri episodi di violenza”.
Sempre Dattolo: “A nome dell’Ordine dei medici di Firenze, voglio esprimere solidarietà e vicinanza ai due infermieri aggrediti e ringraziare i carabinieri per il pronto intervento, che hanno evitato conseguenze ben peggiori. Aggiungo che questo episodio ci ricorda, ancora una volta, quanto sia cruciale intensificare le azioni preventive e repressive per tutelare chi opera in un contesto già carico di stress e responsabilità”.
Secondo dati diffusi nelle settimane scorse dall’Ordine dei medici di Firenze, negli ultimi tre anni le violenze contro il personale sanitario sono aumentate del 30%, con le donne che rappresentano il 59% delle vittime.
Conclude Dattolo: “La paura e il rischio di aggressioni non possono e non devono diventare una condizione normale di lavoro per i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario. Questo arresto è la dimostrazione che la legge può essere uno strumento efficace, ma dobbiamo fare di più, sia in termini di sensibilizzazione che di prevenzione. La sanità è un bene comune, e chi vi opera merita protezione e rispetto. Ogni aggressione non è solo un attacco a un singolo professionista, ma a tutta la nostra comunità, pazienti compresi”.
Redazione Nurse Times
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