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Accesso a Medicina, ministra Bernini apre a modifiche della riforma: “Ma non si torna al test d’ingresso”

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La ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha proposto al Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu) l’istituzione di un tavolo di confronto permanente sulla riforma dell’accesso a Medicina.

Bernini ha escluso passi indietro, come il ritorno ai test d’ingresso, ma ha manifestato piena disponibilità a intervenire sul funzionamento del nuovo sistema già dal prossimo anno, valutando una riduzione dei programmi d’esame, l’estensione della durata delle lezioni e un ampliamento dei tempi tra la fine dei corsi e gli appelli, così da garantire maggiore spazio alla didattica. Insomma, la valanga di bocciature al primo esame del semestre filtro per l’ingresso a Medicina ha lasciato il segno, inducendo il ministro a un’apertura significativa.

Udu: “Semestre filtro fallito

“Le dichiarazioni della ministra Bernini sull’apertura delle graduatorie di Medicina, anche senza il requisito dei tre esami da 18 crediti, confermano ciò che denunciamo da mesi: il semestre filtro non funziona e non ha alcun senso. Si tratta di una correzione tardiva, che certifica il fallimento di un impianto improvvisato, costruito senza ascoltare chi rappresenta realmente le studentesse e gli studenti, e che ha prodotto solo confusione, incertezza e selezione arbitraria”. Così recita una nota dell’Unione degli Universitari (Udu).     

“Aprire le graduatorie non basta: Medicina va aperta davvero – prosegue l’Udu -. Il semestre filtro è una falsa soluzione, che non affronta la carenza di personale sanitario né garantisce il diritto allo studio. Lo diciamo da mesi e lo ripetiamo: avevamo ragione noi. Il numero chiuso va superato, il semestre filtro va abolito, e servono investimenti strutturali sull’università pubblica”.

Bernini: “I test non sono stati copiati”

Rispondendo al Question Time alla Camera, Bernini ha parlato dei presunti test copiati, che tante polemiche hanno suscitato negli ultimi giorni: “Sappiamo che i ragazzi usano i social e lì si formano una convinzione. In questo caso la convinzione è stata quella che i compiti fossero stati copiati. In realtà Cineca, che gestisce la parte informatica con l’aiuto di Amazon, ha fatto una verifica immane e ha constatato che solo due compiti sono stati messi in rete dopo la fine delle prove d’esame. Inoltre la ricerca da parte degli studenti di alcune frasi che corrispondevano a frasi contenute nelle domande, indicata come un elemento patologico, è stata fatta dalle 2 del pomeriggio in poi, cioè quando gli studenti avevano finito le prove. Quindi sgombriamo almeno il campo dal fatto che gli studenti abbiano copiato male, visto che poi i compiti non hanno avuto un successo strepitoso”.

E ancora: “È vero che Fisica è risultata una materia ostica. Su questo certamente dovremo confrontarci con le università, perché noi ci muoviamo tra la necessità di dare un’omogeneità nazionale al concorso, attraverso una graduatoria, e il rispetto rigoroso dell’autonomia dei singoli atenei. Quindi le domande non sono state fatte da noi, ma da una commissione di professori universitari”.

Redazione Nurse Times

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