Turni serrati e cantieri riducono i posti auto, costringendo gli infermieri pendolari a dormire nelle loro vetture per essere in orario
Bologna, 14 giugno 2025 – È diventata virale l’intervista di Alberto, 40 anni, infermiere dell’Istituto Rizzoli, rilasciata al Resto Del Carlino, che riprendiamo nel nostro articolo.
Alberto, è pendolare dalla provincia di Ferrara: tra traffico intenso e posti auto ridotti, la sua unica opzione per non arrivare in ritardo è dormire in auto dopo il turno pomeridiano.
Turni ravvicinati e logoramento psicofisico
Alberto racconta che tra un turno e l’altro spesso c’è meno di dodici ore di pausa. Con un tragitto da almeno 45 minuti e la scarsità di parcheggi, tornare a casa è “quasi impossibile”. Se si prova, si rischia di rimanere intrappolati nel traffico e nei cantieri, arrivando in ritardo alla mattina successiva.
Cantieri e parcheggi: emergenza in ospedale
Cinque cantieri aperti all’Istituto Rizzoli hanno dimezzato i posti riservati al personale sanitario, obbligando molti infermieri a cercare parcheggio a pagamento o ad affrontare multe per sosta irregolare. Non è un caso isolato: anche al Sant’Orsola e in altre strutture bolognesi il fenomeno si ripete da mesi.
Nursind: una denuncia forte
Il sindacato Nursind Bologna parla di una “situazione inaccettabile”, con infermieri costretti a partire ore prima o a dormire in auto pur di garantire la reperibilità. Ci sono stati casi di multe e rimozioni forzate dell’auto: un costo economico e psicologico pesante per chi lavora per la collettività.
Rodigliano, segretaria Nursind, dichiara:
“Quella dei parcheggi è una vergogna che pesa come un macigno sulla pelle dei nostri infermieri”
Proposte per una soluzione strutturale
Secondo Alberto e i suoi colleghi, l’azienda sanitaria potrebbe allestire una piccola foresteria con stanze, bagno e area relax per il personale che vive lontano – una proposta rimasta finora senza risposta. Il sindacato chiede inoltre accordi con parcheggi privati e riservare stalli vicino agli ospedali, coinvolgendo Comune e amministrazioni locali.
Redazione NurseTimes
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