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Molise, infermiere trasferito impugna provvedimento del giudice che dà ragione all’Asrem

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Un infermiere dipendente di Asrem Molise ha impugnato il provvedimento con cui il Tribunale di Campobasso aveva respinto la sua richiesta di riassegnazione, avanzata dopo che l’Azienda lo aveva trasferito ad altra unità operativa nell’ambito della riorganizzazione di alcune unità infermieristiche. Lo rende noto lo stesso infermiere tramite il suo avvocato, a seguito del comunicato stampa con cui l’Asrem sosteneva di aver agito “per garantire sicurezza e certezza delle cure”.

“Come rilevato anche nell’ordinanza impugnata – spiega il legale -, subito dopo il trasferimento dell’infermiere e di un collega di lavoro per un presunto ‘esubero di personale infermieristico presso la SPDC di Campobasso, l’Asrem ha assegnato altri due infermieri alla SS SPDC, andando semplicemente a sostituire le due unità trasferite (tra cui il ricorrente), ma senza alcuna ragione specifica”.

E ancora: “In una nota del direttore F.F. della Uoc di Psichiatria, dott. Addona, si evidenziava l’opportunità della riassegnazione alla Psichiatria dei due infermieri (tra cui il ricorrente) in ragione della loro esperienza e formazione, lamentando l’inesperienza dei nuovi assegnati. Con tale nota il direttore F.F. lamentava la riduzione del personale al minimo indispensabile, per cui, oltre alle due unità infermieristiche già assegnate contestualmente al trasferimento del ricorrente e del collega di lavoro, veniva riassegnato al predetto servizio anche il collega del ricorrente, con la conseguenza che l’organico del reparto, già in presunto soprannumero di quattro unità, è passato a cinque unità”.

Conclude l’avvocato dell’infermiere: “Anche gli spostamenti all’interno della medesima struttura, quando incidono su diritti fondamentali del lavoratore (assistenza ex L. 104/92, diritto alla salute), devono essere sorretti da una motivazione congrua, trasparente e non contraddittoria, nel rispetto dei canoni di correttezza e buona fede. Il Giudice ha sminuito la documentazione medica prodotta dal ricorrente, definendola ‘estremamente risalente nel tempo’ o ‘oltremodo generica’. Pertanto si confida nell’operato della giustizia”.

Redazione Nurse Times

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