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Molise, infermiere contesta ordine di servizio: giudice dà ragione all’Asrem: “Agito per garantire sicurezza e certezza delle cure”

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Sanità Molise, reparti a rischio chiusura: si chiede aiuto ai medici militari
Asrem 118 Molise
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Di seguito un comunicato stampa di Asrem Molise.

Garantire i servizi, assicurando certezza e sicurezza delle cure. Questa è sempre stata una priorità dell’ASReM e continuerà a esserlo, anche a fronte di eventuali difficoltà. Così come accaduto all’ospedale Cardarelli di Campobasso, quando la responsabile della S.C. Direzione Medica, la dott.ssa Giovanna Sticca, ha ritenuto doveroso riorganizzare alcune unità infermieristiche, con assegnazione temporanea in altre unità operative, proprio per dare continuità a specifiche attività.

L’ordine di servizio è stato però contestato, in particolare, da un infermiere che ha adito alle vie legali, adducendo motivazioni personali rispetto lo spostamento, quali l’impossibilità di conciliare i turni di lavoro con l’assistenza a un familiare con disabilità grave e la lesione di un proprio diritto alla salute, essendo lo stesso affetto da un disturbo certificato all’adattamento, con ansia legata al cambiamento di ambiente lavorativo.

Di fatto, però, all’ASReM non era mai stata fornita alcuna prova che il ricorrente somministrasse farmaci al familiare in orari prestabiliti, o che fosse interessato da una malattia che potesse esonerarlo da possibili spostamenti da un reparto ad un altro. Dunque, quelle dell’infermiere, richieste irrilevanti e superflue, mentre la prerogativa datoriale esercitata legittimamente. Il giudice del lavoro ha così rigettato la domanda del dipendente, condannandolo al pagamento delle spese processuali in favore dell’ASReM.

“Ogni nostra azione, in questo caso un ordine di servizio – ha commentato la dott.ssa Sticca – nasce da un’esigenza di ottimizzazione, di efficienza ed efficacia della nostra offerta sanitaria. Agiamo tenendo conto della richiesta di personale nei singoli reparti, ma anche delle peculiarità del personale, perché ciascun operatore sanitario possa poi lavorare bene garantendo le prestazioni insieme al resto della squadra”.

Redazione Nurse Times

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