“Ben otto aziende sanitarie regionali su 18 non solo non hanno assunto nuove risorse, ma non hanno neanche garantito il turnover, e sono in progressiva e preoccupante perdita di infermieri, come confermato dal raffronto dell’ultimo trimestre 2024, che certifica ulteriori consistenti perdite
nella maggior parte di esse”. Così Nursind Piemonte, che in un comunicato “chiede ancora una volta alla Regione un confronto generale e più specifico con le singole aziende sulla questione infermieristica”.
L’obiettivo dell’Osservatorio regionale sul personale sanitario è quello di superare, entro il primo trimestre del 2025, le 2mila assunzioni, al netto del turnover, per l’intero comparto sanità (medici compresi). I dati che arrivano dal monitoraggio Nursind, riferibili alla fine del 2024, raccontano però di una grave carenza di infermieri, che genera reparti e territorio in forte sofferenza, tanto che in molti casi non è stato rimpiazzato neppure il personale pensionato o dimissionario. Le situazioni più critiche riguardano Asl Cuneo 1, (-53) e Asl Alessandria (-73).

“Quattro aziende sanitarie – prosegue Nursind Piemonte – sono ben al di sotto delle assunzioni previste oltre il turnover, e anche in questo caso il dato dell’ultimo trimestre evidenzia preoccupanti arretramenti in due di esse, come l’Asl To 5 e il San Luigi. Al 31 dicembre 2024 due aziende, l’Asl To 4 e l’Asl Asti, hanno registrato di misura il limite minimo di assunzioni previste oltre il turnover, ma comunque dentro la dotazione organica e non extra tetto”.
Tra le aziende che invece registrano un saldo positivo figurano invece Mauriziano, Asl Città di Torino e Asl To 3. “In queste ultime due si nota un miglioramento, raffrontando l’ultimo trimestre 2024 – sottolinea Nursind Piemonte -. Aziende dove peraltro si è concentrato il maggior numero di infermieri assunti su scala regionale. In generale possiamo dire che le migliaia di candidati che partecipano ai concorsi non si traducono in un incremento di personale nelle aziende. A tale proposito è intuibile che le nuove risorse probabilmente sono in numero limitato e che quelle che ci sono non sono state neanche esaurite. Cresce il fenomeno delle dimissioni precoci”.
Redazione Nurse Times
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