OPI Catanzaro lancia l’allarme su aggressioni al Pronto Soccorso di Lamezia Terme e richiede presidi di sicurezza permanenti
Nelle ultime ore, un grave episodio di violenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lamezia Terme. Secondo le ultime notizie, un paziente ha aggredito fisicamente un’infermiera e due medici mentre prestavano assistenza urgente. L’aggressione, oltre a porre a rischio l’incolumità degli operatori sanitari, ha sollevato timori sulla sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere notizie più delicate come il pronto soccorso.
L’intervento dell’OPI Catanzaro
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) della Provincia di Catanzaro, guidato dalla presidente dott.ssa Giovanna Cavaliere, ha formalizzato una lettera aperta alle massime autorità locali: il Commissario dell’ASP di Catanzaro, il Prefetto e il Questore di Catanzaro, nonché il Commissario ad acta per la Sanità in Calabria. Nell’atto, l’OPI richiama l’attenzione sulle aggressioni crescenti nei confronti degli infermieri, un fenomeno che contrasta con il diritto dei cittadini ad efficienti prestazioni di emergenza e con l’art. 32 della Costituzione.
Le richieste alla Prefettura, Questura e ASP
Nel testo, l’OPI Catanzaro esplicita due richieste chiave:
- Presidio di sicurezza permanente: presenza continuativa delle forze dell’ordine o di guardie giurate all’interno del Pronto Soccorso di Lamezia Terme per prevenire ulteriori ingerenze e garantire un ambiente di lavoro sereno.
- Interventi tempestivi e coordinati: avvio immediato di tutte le attività necessarie a contrastare il fenomeno delle aggressioni, includendo protocolli di allerta, percorsi di protezione per il personale e campagne di sensibilizzazione rivolte all’utenza.
Impatto sulla qualità delle cure
Secondo l’OPI, l’assenza di un presidio di sicurezza non solo mette a repentaglio la vita degli operatori, ma rischia di compromettere l’efficacia delle prestazioni sanitarie. In un periodo in cui le notizie di aggressione a medici e infermieri si riportano con frequenza crescente, diventa prioritario tutelare chi garantisce i servizi essenziali di emergenza/urgenza.
Best practice per la sicurezza negli ospedali
A livello nazionale e internazionale, le strutture ospedaliere più all’avanguardia hanno adottato:
- Sistemi di videosorveglianza con allarmi diretti alle centrali di polizia;
- Agenti di sicurezza specializzati formati per gestire situazioni critiche;
- Protocolli di de-escalation verbale e corsi obbligatori per il personale sanitario.
L’adozione di tali best practice viene raccomandata anche dall’OPI Catanzaro come parte della strategia per contrastare le aggressioni sul territorio calabrese.
L’Ordine degli Infermieri di Catanzaro mette in evidenza che l’inerzia delle istituzioni non è più tollerabile: eventuali ritardi nell’attuazione delle misure di sicurezza potrebbero sfociare in azioni legali a tutela degli iscritti e del diritto dei pazienti a servizi sanitari efficienti.
Resta alta l’attenzione sulla risposta delle autorità locali. Il prossimo passo sarà verificare l’effettiva attivazione dei presidi di sicurezza promessi delle forze dell’ordine e il monitoraggio costante delle condizioni del Pronto Soccorso di Lamezia Terme.
Redazione NurseTimes
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