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Ancona, chirurgo indagato per truffa: avrebbe operato pazienti privati senza autorizzazione all’ospedale di Torrette

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Progetto SINC, l'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona cerca un infermiere di ricerca
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Arebbe visitato pazienti privatamente, fuori dall’ospedale, senza versare alla struttura i relativi compensi, procurandosi così un ingiusto profitto. Non solo. Quando il caso lo richiedeva, avrebbe operato anche pazienti privati nelle sale operatorie dell’ospedale, senza farli passare dal Cup e quindi eludendo anche le liste d’attesa. Sono accuse pesanti, quelle mosse nei confronti di un medico chirurgo dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Torrette di Ancona.

I carabinieri del Nas hanno effettuato perquisizioni e sequestri, andando prima in direzione medica e poi nello studio del professor Maurizio Iacoangeli, 66 anni, originario del Lazio, direttore della clinica universitaria di Neurochirurgia di Torrette, professore ordinario al dipartimento di Medicina dell’Università Politecnica delle Marche e anche direttore della scuola di specializzazione in Neurochirurgia. I militari hanno portato via computer e cellulare del medico, cartelle cliniche e parecchi faldoni cartacei relativi alla sua attività chirurgica di fine 2024.

Iacoangeli è indagato a piede libero per truffa aggravata ai danni dello Stato, un’accusa ancora tutta da dimostrare. L’inchiesta è ancora nella fase preliminare e il sequestro dei dispositivi e del cellulare è stato eseguito anche a garanzia del medico, che ieri mattina ha continuato l’attività come tutti i giorni, andando anche in sala operatoria per gli interventi già programmati.

La Procura avrebbe agito d’iniziativa, dopo una segnalazione sul fatto che non tutti i pazienti operati nel reparto sarebbero passati per il Cup. Stando alle accuse, Iacoangeli avrebbe dovuto garantire l’esclusività della professione all’ospedale di Torrette, che per questo lo pagherebbe anche di più rispetto a un medico che invece svolge anche l’intramoenia (si parla di almeno 30 o 35.000 euro all’anno in più).

Il medico chirurgo avrebbe avrebbe tenuto attività anche in diversi centri medici extra-ospedalieri perfino fuori dalla provincia di Ancona, portando poi i propri pazienti a operarsi a Torrette e creando così problemi nelle liste d’attesa di quanti arrivavano invece tramite il Cup (Centro unico di prenotazione), seguendo la trafila. Tutte accuse da dimostrare e per le quali saranno utili gli accertamenti sui dispositivi informatici, sul cellulare e sullele cartelle cliniche sequestrate dal Nas. Il materiale servirà anche a individuare o escludere ulteriori reati a carico del medico chirurgo, come il peculato d’uso.

L’inchiesta non coinvolgerebbe l’Azienda ospedaliero-universitaria di Torrette. Il direttore generale Armando Gozzini ha dichiarato di non essere a conoscenza del merito dell’indagine che coinvolge il medico: “Ho dato mandato alla direzione sanitaria di avviare tutte le attenzioni possibili su ogni argomento riguardante le aree in cui sono state sequestrate le cartelle. È accaduto tante volte che le forze dell’ordine siano venute a prendere materiale, anche quando lavoravo in altre strutture: indagini poi finite archiviate”.

Redazione Nurse Times

Fonte: il Resto del Carlino

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