Il test di idoneità sarebbe stato manipolato per favorire la fidanzata di uno dei due.
Concorso truccato. Sotto accusa due medici in servizio agli Ospedali Riuniti di Ancona-Torrette, ai quali è contestato il reato di divulgazione di segreto d’ufficio. A queste conclusioni sono giunte le indagini svolte dal Nucleo di Polizia economico finanziaria di Ancona.
Le irregolarità che si sarebbero verificate durante lo svolgimento di un concorso pubblico, indetto dall’Azienda ospedaliera, per un posto a tempo determinato della durata di sei mesi, riservato a uno specialista nella cura delle anomalie del linguaggio e dell’articolazione della parola.
Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dai magistrati dorici e durate dodici mesi, hanno consentito di acquisire gravi indizi nei confronti del presidente della commissione d’esame appositamente costituita, che svolge le funzioni di primario di un reparto dell’ospedale. Costui, avvalendosi della collaborazione di un medico compiacente che lavora nello stesso reparto, avrebbe favorito la fidanzata di quest’ultimo, consentendole di conoscere anticipatamente gli argomenti d’esame e le risposte esatte.
I militari hanno rilevato come solo uno dei 40 candidati sia riuscito a conseguire l’idoneità al test, composto da 30 domande a risposta multipla. L’ipotesi degli inquirenti è che la prova scritta sia stata volutamente resa molto complessa, così che solo chi fosse già in possesso delle risposte avrebbe potuto superarla.
L’attività investigativa è stata svolta anche mediante l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e l’impiego di personale specializzato nell’analisi forense dei dispositivi informatici, che sono stati sottoposti a sequestro nel corso di perquisizioni domiciliari effettuate sia nelle abitazioni private degli indagati sia nello studio del primario all’interno dell’ospedale.
Le indagini tecniche hanno quindi permesso di accertare che le domande della prova d’esame, con le relative risposte esatte, erano state materialmente predisposte sul pc personale dal medico-fidanzato di colei che poi è risultata l’unica partecipante idonea, nonostante lui fosse estraneo alla commissione giudicatrice. Le domande sarebbero state poi consegnate su una chiavetta usb al presidente di commissione, il quale, senza la dovuta pre-condivisione con gli altri due membri della commissione (entrambi logopedisti dello stesso ospedale), avrebbe deciso di somministrare i suddetti quesiti ai candidati il giorno stesso dell’esame.
La compagna del medico ritenuto autore del questionario ha risposto correttamente a tutte le 30 domande, conseguendo non solo l’unica idoneità, ma anche il punteggio massimo ottenibile, mentre tutti gli altri candidati hanno ottenuto un punteggio inferiore al minimo richiesto per il superamento della prova. Le dichiarazioni acquisite dalle persone informate sui fatti e dai dirigenti dell’Azienda ospedaliera preposti all’indizione del concorso, che hanno fornito ampia collaborazione agli inquirenti, hanno dato conferma delle modalità anomale con cui è stato svolto l’iter di selezione.
L’indagine si è conclusa con la denuncia a piede libero alla locale autorità giudiziaria dei due medici coinvolti per aver divulgato, in concorso tra loro, segreti d’ufficio connessi alla prova concorsuale.
Redazione Nurse Times
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