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Vicenza, follia al Pronto Soccorso: paziente sferra un pugno all’infermiera per protesta

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Vicenza – Episodio di violenza al Pronto soccorso dell’Ospedale San Bortolo nella mattinata di domenica 19 gennaio. Un uomo di 59 anni, già noto al personale sanitario per una patologia psichiatrica, ha aggredito una giovane infermiera, colpendola con un pugno. Il motivo del gesto sarebbe riconducibile a un’insoddisfazione del paziente riguardo alle cure ricevute.

La dinamica dell’aggressione

L’uomo, che aveva già in mano la lettera di dimissioni, ha improvvisamente scagliato un pugno contro la ventottenne, lasciandola ferita. La vittima è stata immediatamente soccorsa dai colleghi e dal personale di vigilanza. Sul posto è intervenuta anche la Polizia, che ha arrestato il paziente con l’accusa di lesioni nei confronti di personale sanitario.

L’infermiera, colpita alla spalla, ha riportato una contusione. Dopo le medicazioni, si è recata in Questura per sporgere denuncia contro l’aggressore.

Le parole del presidente dell’OPI di Vicenza

Giacomo Canova, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Vicenza, è intervenuto sull’episodio, esprimendo solidarietà alla collega:

«Ho parlato con lei, era scossa e amareggiata, ma mi ha assicurato di essere determinata a tornare a lavoro appena possibile. Questo dimostra il grande attaccamento alla professione che caratterizza il nostro operato quotidiano, nonostante i rischi che affrontiamo.»

Crescono le aggressioni negli ospedali

L’episodio di domenica non è un caso isolato. Nel solo 2024, il Pronto soccorso del San Bortolo ha registrato diversi interventi delle forze dell’ordine. Uno dei più gravi risale allo scorso novembre, quando un uomo ubriaco minacciò medici e infermieri con un estintore.

Dati alla mano, le aggressioni al personale sanitario sono in aumento in tutta la provincia. «Purtroppo, deve cambiare la mentalità di chi si rivolge al Pronto soccorso. I pazienti devono comprendere che il personale fa il massimo per curarli, spesso in condizioni di enorme pressione. Abbiamo promosso campagne di sensibilizzazione, ma il problema resta grave,» ha concluso Canova.

Un problema da affrontare subito

L’episodio solleva l’ennesima riflessione sulla necessità di maggiori tutele per il personale sanitario, troppo spesso vittima di aggressioni fisiche e verbali. La situazione richiede interventi strutturali, che vadano dalla sicurezza nei reparti all’educazione civica dei cittadini.

Questi episodi non possono più essere considerati casi isolati: occorre agire subito per garantire un ambiente sicuro per chi ogni giorno lavora per salvare vite.

Redazione Nurse Times

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