L’appuntamento è fissato per lunedì, quando al Centro di Medicina e Prevenzione (Cmp) di Ravenna, con accesso sul retro della struttura, aprirà i battenti il Centro assistenza e urgenza (Cau). Gli spazi sono stati predisposti e i professionisti individuati. Tutto pronto, insomma, per quella che promette di rappresentare una piccola rivoluzione per la sanità territoriale.
Il Cau sarà aperto dal lunedì al sabato e dalle 8 alle 20. Accoglierà i codici bianchi e verdi del Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Croci, ossia i pazienti non gravi, con l’obiettivo di snellire il lavoro di un reparto spesso intasato e alle prese con la carenze di personale. All’interno del Centro di assistenza e urgenza, una dozzina di camici bianchi, tra medici della guardia medica, della medicina generale e del corso per diventare medici di medicina generale, presenti a turni di due per volta.
Ma ovviamente al Cau non mancheranno gli infermieri, cui è riservato un compito molto delicato, come precisa Roberta Mazzoni, direttore del Distretto sanitario di Ravenna: “Abbiamo riservato al Cau una porzione di spazio che prevede un locale per l’accoglienza, una sala d’attesa dedicata, due ambulatori e una sala per osservazione e terapia, così come previsto dai requisiti regionale. All’ingresso il personale infermieristico farà un colloquio all’utente per capire quale problema l’ha portato a rivolgersi al Cau. È una fase molto importante e delicata: all’infermiere viene chiesto di riconoscere le condizioni patologiche che non possono essere trattate lì, ma che necessitano di essere indirizzate al Pronto soccorso”.
Tra i sintomi per i quali si ritiene necessario rivolgersi al Pronto soccorso figurano dolore toracico, dispnea, cefalea e disturbi neurologici gravi comparsi recentemente. “Di fronte a situazioni di questo tipo il cittadino dovrebbe attivare il 118 – spiega Mazzoni –, ma qualora si rivolgesse al Cau il personale sanitario provvederà immediatamente a fare in modo che venga centralizzato al Pronto soccorso del Santa Maria delle Croci”.
Un punto di forza del Cau di Ravenna, del resto, è proprio la vicinanza all’ospedale. L’Ausl si aspetta che il Centro accolga in media tra i 50 e i 70 pazienti al giorno, i quali saranno visitati in base all’ordine di arrivo. Tra i professionisti impiegati, anche alcuni forti di un’esperienza pregressa, avendo lavorato al Cau di Cervia, già attivo, come quelli di Cattolica, Santarcangelo di Romagna, Cesenatico e Mercato Saraceno.
“Abbiamo fatto una stima dei volumi di attività basata sul numero di codici verdi e bianchi che si sono rivolti al nostro Pronto soccorso nel 2023. In generale, circa il 60% di tutti gli accessi nei pronto soccorso sono ’a bassa soglia’, ovvero codici verdi e bianchi, e il nostro non fa eccezione. Circa il 23% necessita di una sola prestazione, che significa circa 18mila accessi nel 2023. Con questi numeri sarebbe prevista la presenza nel Cau di un medico e due infermieri, ma visto che siamo in una fase di monitoraggio abbiamo predisposto la presenza di due medici, oltre a due infermieri. Poi vedremo in base ai volumi di attività”.
Conclude Mazzoni: “Vogliamo offrire ai cittadini un’alternativa per ricevere una risposta ai problemi a bassa complessità. Da lì sarà possibile poi accedere alle visite specialistiche. I Cau sono strutture che si affiancano al medico di medicina generale, senza sostituirlo, ma integrandolo”.
Redazione Nurse Times
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