Il mese scorso si è tenuto il terzo incontro sul prossimo Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) del comparto sanità. L’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) ha illustrato il quadro delle risorse disponibili per il rinnovo 2022/24, che riguarderà 581mila dipendenti.
Si tratta di 1,5 miliardi, dal 2024, di cui già tra i 742 e gli 836 milioni erogati sottoforma di IVC (indennità di vacanza contrattuale e maggiorazione) – l’elemento provvisorio della retribuzione del personale del Servizio sanitario nazionale corrisposta alla scadenza del precedente contratto e fino al prossimo rinnovo –, a cui si aggiungerebbero i 140 milioni per l’incremento dell’indennità di pronto soccorso (a partire dal 1° giugno 2023).
Ad oggi appare chiaro che non vi sono risorse ulteriori per l’incremento di altre indennità, e potrebbe essere fatto anche senza aspettare la prossima Legge di Bilancio con provvedimenti immediati. È inoltre chiaro che da questo Contratto ci aspetta un supporto rivoluzionario, che potrebbe valorizzare i ruoli e le responsabilità sanitarie del Servizio sanitario nazionale: i confronti tra l’ARAN e i sindacati appaiono costruttivi e confortanti, come nell’ultimo incontro sul sistema degli incarichi e lo stanziamento economico.
Una speranza che si fa fioca se si pensa al depotenziamento degli ultimi anni, che ha investito il Ssn, che ha perso più di 30mila posti letto, stimando una mancanza di 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva. Inoltre entro il 2025 andranno in pensione 21mila infermieri e 29mila camici bianchi, senza un adeguato inserimento di nuove risorse, perché tanti decidono di rivolgersi al mercato estero, dove gli stipendi sono tre volte superiori.
Tra le proposte dei sindacati di categoria vi sono la riduzione da 62 a 60 anni poer l’eventuale esonerabilità dai servizi di pronta disponibilità e dai turni di notte per il personale sanitario e socio-sanitario e l’aumento da 15 a 20 minuti del tempo a disposizione per il personale turnista per l’attività di vestizione/svestizione e per il passaggio di consegne, fino a 1dieciminuti in più per i reparti a elevata complessità.
L’auspicio è che attraverso questo Contratto si applichi una riforma strutturale per dare vigore a un Servizio sanitario nazionale fragile e, per questo, da tutelare.
Anna Arnone
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