Oggi è il giorno del sit-in di protesta davanti all’ingresso del Policlinico Riuniti di Foggia, teatro nei giorni scorsi di ripetute aggressioni ai danni del personale sanitario. Questa mattina i sindacati medici Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, al grido di “Basta! Le misure da mettere in campo con urgenza devono essere incisive e decisive”, portano in piazza alcune centinaia di persone proprio per manifestare contro questa escalation di violenza e per lanciare un messaggio forte alle istituzioni.
Presenti alla manifestazione, oltre ai segretari nazionali di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, e di Cimo-Fesmed, Guido Quici, il presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, Pierluigi De Paolis. Hanno inoltre aderito medici specializzandi e studenti rappresentati da ALS – Associazione Liberi Specializzandi, Giovani Medici per l’Italia, Area Nuova – Associazione Studentesca e l’organizzazione Cittadinanzattiva.
“La nostra professione ha perso il suo peso in termini di rispetto sociale – affermano i segretari regionali di Anaao Assomed Puglia, Angelo Mita, e di Cimo Fesmed, Arturo Oliva –. Ciononostante, ognuno di noi ogni giorno, nel proprio ambito, continua a dare e assicurare salute. Essere al fianco dei colleghi foggiani ha proprio questo obiettivo: continuare a stare dalla parte dei pazienti, ma pretendendo un miglioramento della qualità di vita e di lavoro per tutti noi”.
Secondo un recente studio, condotto dal Sirgisl (Sistema regionale di gestione integrata della sicurezza sul lavoro) con il supporto della Scuola di specializzazione di Medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Bari, in Puglia il 42% degli operatori sanitari ha riferito di aver subito una forma di violenza sul luogo di lavoro.
Le categorie maggiormente interessate sono medici (34,7% sul totale della categoria), infermieri (32,9%) e farmacisti ospedalieri (31,9%). L’87% degli episodi riferiti è di violenza verbale, il 13% di violenza fisica e il 3% di molestie sessuali. Oltre il 90% degli episodi di violenza sis sono verificati all’interno di strutture ospedaliere. Il rischio di aggressione è risultato superiore in occasione del turno notturno (35,1%).
Redazione Nurse Times
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