E’ stato sottoposto agli arresti domiciliari dalla Polizia l’uomo di 33 anni che ieri, recatosi al Pronto soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia per accompagnare il padre a una visita, ha colpito due infermieri e un vigilante intervenuto per calmarlo. L’aggressore aveva un braccio ingessato, che ha utilizzato per picchiarli.
Secondo quanto si apprende, mentre era in attesa dell’assegnazione del codice che definisce il tipo di emergenza, il padre del 33enne ha avuto un mancamento. Subito dopo è scattata l’aggressione da parte del suo accompagnatore.
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“Disapproviamo con fermezza queste reazioni violente, che non giovano affatto – ha dichiarato all’Ansa il direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Giuseppe Pasqualone -. Senza medici e personale sanitario non avremo più la possibilità di farci curare. Bisogna tenere presente che tutta questa rabbia non serve a nulla. La sanità in tutto il mondo risente della cronica carenza di organico. Noi abbiamo un organico dimezzato, ma ci impegniamo in tutti i modi per assicurare cure a tutti“.
Si tratta dell’ultimo di una lunga serie di aggressioni al personale sanitario avvenute al Policlinico Riuniti di Foggia negli ultimi tempi. Qualche ora prima i carabinieri avevano arrestato un 18enne arrivato al Pronto soccorso per uno stato d’ansia, che aveva sferrato calci e pugni a tre infermieri. Prima ancora (4 settembre), il ben noto episodio avvenuto nel reparto di Chirurgia toracica, dove i famigliari della 23enne Natascha, morta durante un intervento, avevano aggredito il personale sanitario, costingendolo a barricarsi in una stanza.
Redazione Nurse Times
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