Progetto Walking Leaders. Uno studio scientifico in corso nel capoluogo siciliano conferma il ruolo determinante dell’attività fisica come forma di prevenzione per svariate patologie e degenerazioni, ma anche di cura per recuperare funzionalità e relazioni sociali positive.
Nei prossimi 10-30 anni continuerà il trend relativo all’aumento della vita media nei Paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo, e quindi dell’invecchiamento della popolazione. Una tendenza che comporterà un aumento della spesa sociale e sanitaria.
La sedentarietà, è scientificamente dimostrato, ogni anno è concausa nel mondo di circa 2 milioni di morti premature per inattività fisica (fonte Oms). L’esercizio fisico svolge quindi un ruolo importante nella prevenzione a tutte le età. E a maggior ragione lo è per gli over 65, con una riduzione significativa di varie malattie che interessano l’apparato neuro-muscolare, ma anche delle malattie neuro-degenerative, caratterizzate dall’invecchiamento generale della persona.
Le cadute sono una delle maggiori insidie della terza età, e gli anziani che cadono hanno da due a tre volte più possibilità di cadere di nuovo entro un anno. La prevenzione delle cadute, quindi, si conferma cruciale, così come praticare regolarmente attività fisica con programmi adeguati.
Da queste premesse, e dalla convinzione che la perdita di autonomia incida profondamente sull’identità della persona e sul piano cognitivo e socio-affettivo relazionale, nasce il progetto Walking Leaders, un percorso guidato di attività fisica adattata, animazione ludico-culturale, rieducazione e mantenimento della motricità residua, secondo protocolli scientifici che portano innegabili benefici anche sul piano psicologico e cognitivo dell’anziano, e persino in soggetti con gravi patologie, come demenza senile o Alzheimer.
Il progetto, nato in collaborazione tra Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone, Università degli Studi di Palermo ed Esercito Italiano, coinvolgendo personale militare in congedo e familiari, trova il suo fondamento nelle risultanze del progetto di ricerca PSN 2017 (“Prevenzione incidenti domestici”), diretto dal professor Mario Barbagallo e promosso dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone, in collaborazione con la professoressa Juliana Ligia Dominguez, con il professor Giuseppe Messina e il professor Giuseppe Battaglia, coordinatori delle rispettive aree di competenza.
Il progetto ha assegnato, previo concorso pubblico, quattro borse di studio per laureati in Scienze motorie e tre borse di studio per laureati in Psicologia. I vincitori hanno condotto le varie attività previste, secondo gruppi di 30 soggetti anziani nelle strutture sportive del Cus Palermo e dell’Esercito Italiano, nonché nella struttura universitaria dell’Università di Palermo, Dipartimento di Scienze psicologiche, pedagogiche, dell’esercizio fisico e della formazione. A fine attività il progetto avrà coinvolto oltre 150 persone.
Tali protocolli di attività motoria, finalizzati alla prevenzione delle malattie nei soggetti sani e in quelli affetti da patologie che traggono beneficio dall’esercizio fisico, rappresentano un valido ausilio ai programmi preventivi istituzionali e alle terapie farmacologiche tradizionali, rallentando il declino funzionale e conservando il più a lungo possibile l’autosufficienza e la socialità dell’anziano. Riducendo in maniera sostanziale, quindi, anche i costi che si proiettano poi sulla sanità pubblica.
Uno degli studi si è focalizzato sul valutare l’efficacia di un programma di esercizi propriocettivi (esercizi che stimolano il sistema neuro-motorio attraverso il controllo del corpo e del suo movimento nello spazio) su mobilità funzionale, resistenza muscolo-scheletrica, equilibrio dinamico e statico, andatura e rischio di cadute negli anziani istituzionalizzati, con una combinazione di esercizi adattati per un periodo di 12 settimane. Questo programma è consistito in 45 minuti di attività in gruppo, più di 100 minuti di attività individuale a settimana, per un totale di 36 sessioni (29 ore).
“I risultati mostrano come un programma di esercizi propriocettivi abbia prodotto miglioramenti significativi rispetto al gruppo di controllo in aree quali mobilità funzionale, resistenza muscoloscheletrica, equilibrio, andatura e rischio di cadute negli anziani istituzionalizzati – afferma il professor Giuseppe Messina, coordinatore vicario del Master in Posturologia e biomeccanica dell’Università di Palermo –. Questo studio può aiutare a migliorare la nostra comprensione dell’impatto di un protocollo specifico per un programma attività motoria adattata, basata sulla propriocezione un progetto pilota di medicina preventiva esportabile, al momento guidato dalla Sicilia in collaborazione con Esercito e istituzioni, da ministero e Università, ma che può essere replicato ovunque in tutta Italia”.
Fondamentale, per un’accurata valutazione posturale delle persone coinvolte nella ricerca, l’utilizzo di una strumentazione tecnologicamente avanzata nel laboratorio di Posturologia e biomeccanica dell’Università di Palermo.
La prima anamnesi (e i follow-up successivi) è stata effettuata con il sistema di rilevamento tridimensionale Spine 3D, con una valutazione accurata della colonna vertebrale, senza sottoporre la persona all’esposizione diretta di raggi potenzialmente dannosi.
Il principio fisico di Spine 3D è quello delle camere 3D, simile all’eco-localizzazione dei pipistrelli, con un fascio di luce a infrarossi che rimbalza sulla superficie e il cui ritorno è catturato dal sensore. Spine3D, a partire dalla nuvola di punti acquisita, permette la stima dei punti di repere principali della schiena (utilizzati per localizzare una regione del corpo in maniera univoca) e della curva che descrive l’andamento superficiale della colonna, attraverso una combinazione di reti neurali e algoritmi realizzati ad hoc con la tecnologia lidar tof (Time of Flight).
A questa strumentazione si affiancano altri strumenti, come la pedana baropodometrica Freemed per la valutazione dell’appoggio plantare e della postura; Free Step, soluzione software per la valutazione dell’appoggio plantare, l’analisi biomeccanica del movimento degli arti inferiori, lo studio della postura; Treadmil, un tapis roulant baropodometrico per l’analisi delle pressioni plantari; Moover Gait, una rete di sensori inerziali indossati dal paziente che fornisce un’analisi del movimento completa e accurata.
Dato per assodato che l’inattività fisica è una realtà sempre più emergente nell’età adulta e anziana, con il conseguente sviluppo non solo di patologie croniche, ma anche di numerosi disturbi quali mal di schiena, sovrappeso, malumore, legati a stili di vita scorretti, l’esercizio fisico si conferma un’attività rilevante per il mantenimento di un corretto equilibrio psicofisico dell’individuo, in grado di migliorare significativamente la qualità della vita e di attuare un’efficace attività di prevenzione delle malattie croniche.
Redazione Nurse Times
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