Uno studio australiano rivela che un programma di sei mesi aiuta a mantenere il normale ritmo cardiaco e riduce la gravità dei sintomi.
La fibrillazione atriale è un disturbo del ritmo cardiaco che fa battere il cuore velocemente e in modo irregolare. Le sue manifestazioni principali sono palpitazioni, mancanza di respiro, stordimento e affaticamento. Una ricerca dell’Università di Adelaide (Australia), presentata all’edizione 2021 virtuale del congresso della Società europea di cardiologia (Esc), rivela che un programma di esercizi fisici di sei mesi aiuta a mantenere il normale ritmo cardiaco e riduce la gravità dei sintomi nei pazienti.
La fibrillazione atriale ha una prevalenza globale in costante aumento. Si stima che superi i 30 milioni di persone. Lo studio australiano ha assegnato in modo casuale 120 pazienti con malattia sintomatica a un intervento di esercizio o a cure abituali per sei mesi. L’intervento includeva esercizio supervisionato (settimanale per tre mesi, quindi quindicinale per altri tre) e un piano settimanale individualizzato da seguire a casa.
Nel corso dei sei mesi l’obiettivo era aumentare l’esercizio aerobico fino a 3,5 ore alla settimana. I partecipanti che hanno svolto la funzione di gruppo di controllo hanno invece ricevuto consigli sull’esercizio, ma nessun intervento attivo, e tutti i pazienti hanno ricevuto le consuete cure mediche dal cardiologo. In coloro che avevano svolto gli esercizi è stata osservata una significativa riduzione della gravità dei sintomi a 12 mesi rispetto al gruppo di controllo.
Cosa significa? Secondo le evidenze dello studio, i pazienti con fibrillazione atriale hanno riportato palpitazioni meno gravi, meno mancanza di respiro e affaticamento. Dall’analisi è emerso inoltre che un numero maggiore di pazienti nel gruppo che ha fatto gli esercizi potrebbe mantenere un ritmo cardiaco normale, senza bisogno di interventi invasivi o uso continuato di farmaci. Come guida generale i pazienti dovrebbero sforzarsi di svolgere fino a 3,5 ore a settimana di esercizio aerobico e incorporare alcune attività di maggiore intensità per migliorare la forma cardiorespiratoria.
Redazione Nurse Times
Fonte: Mondosanità
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