Intervistato da Enrica Mayo, ho raccontato al settimanale di approfondimento del TG1, Tv7, circa il percorso professionale da INFERMIERE che mi ha portato, insieme ad altri 30.000 candidati (!!!), a presentare una domanda tanto speranzosa quanto disperata per il concorso al Policlinico Umberto I di Roma.
“Concorsone”, questo, per pochissimi posti (266 di cui 133 riservati ex L. 208/2015) rispetto alle reali esigenze di personale infermieristico della struttura laziale; e, soprattutto, rispetto alle tantissime domande pervenute.
Già, perché a Roma sono circa 10 anni che non esce un concorso pubblico per gli infermieri e il “mercato” delle assunzioni, anche da parte dei privati, è praticamente immobile oramai da anni. Eppure le Università, forse un po’ distratte, hanno continuato a partorire interi eserciti di professionisti e ciò nonostante la pressoché totale assenza di domanda…
E così, ecco che per il concorso all’Umberto I arrivano ben 30.000 domande. Un’enormità. Una follia. Una tragedia, anche per la speranza più inossidabile. E soprattutto… un’utopia vincere.
La selezione, come ovvio in eventi di tale portata qui in Italia, sta già facendo discutere: innanzi tutto sembra a dir poco assurdo che siano stati convocati per la prova preselettiva TUTTI coloro che hanno inoltrato la domanda, “con riserva di verifica dei requisiti di partecipazione ed ammissione al concorso”.
Quindi, se per qualsiasi motivo un aspirante dipendente pubblico, magari di Palermo o di Bolzano, non si fosse accorto di aver sbagliato qualcosa nel compilare la domanda o di non avere uno dei requisiti? Cosa dovrebbe fare secondo questa logica? Affrontare comunque, inutilmente, il viaggio per Roma con una spesa immane di tempo e di denaro? Assurdo.
Ma non finisce mica qui… Perché le polemiche, purtroppo, riguardano anche la dinamica con cui, in questi giorni, si stanno svolgendo le prove preselettive e che noi di Nurse Times abbiamo prontamente denunciato (VEDI articolo). E anche qui… assurdo!
Ma al di là di tutto questo… per spiegare alla giornalista del Tg1 il perché, insieme ad altre 30.000 persone (accorse da tutta Italia) ho deciso di affrontare comunque una selezione quasi impossibile da vincere, le ho raccontato qualcosina a proposito delle varie ed ignobili “alternative” lavorative che moltissimi infermieri italiani sono costretti ad accettare per provare a sbarcare il lunario, in attesa dei concorsi o di una qualsivoglia “stabilità”. E delle tante, troppe assurdità che noi professionisti dell’assistenza siamo ormai abituati a vivere da un po’ di anni a questa parte…
L’intervista andrà in onda VENERDÌ 10 MARZ0 in seconda serata, alle 23:05 su Rai1.
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