Un passo concreto verso trattamenti sempre più efficaci e personalizzati contro il tumore al pancreas e, allo stesso tempo, la conferma di come un grande ospedale pubblico può fare la differenza nella ricerca clinica. Si è da poco concluso lo studio clinico internazionale TRIPP-FFX, una sperimentazione di fase II rivolta a pazienti affetti da carcinoma pancreatico localmente avanzato e non operabile. L’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma non solo ha aderito allo studio, ma si è rivelata come una delle strutture protagoniste per l’elevato numero di arruolamenti.
Lo studio randomizzato di fase II, infatti, ha visto coinvolti 15 ospedali in Europa e in Australia, per un totale di 84 pazienti. Il primo paziente è stato inserito il 26 aprile 2023 e in soli due anni, segnatamente il 23 luglio 2025, lo studio è stato chiuso. L’Azienda ha arruolato 13 pazienti, risultando seconda solo a un ospedale inglese.
La sperimentazione ha testato per la prima volta l’impianto di un dispositivo, il cui nome è OncoSil, direttamente nel letto tumorale in pazienti in associazione al trattamento chemioterapico. Il device, che rilascia micro-particelle radioattive al fosforo-32, viene impiantato nel pancreas per via endoscopica, quindi senza intervento chirurgico, e funziona come una vera e propria “radioterapia interna”. Solo dopo l’impianto, infatti, il dispositivo comincia a emettere radiazioni che danneggiano le cellule tumorali dall’interno. L’obiettivo dello studio è migliorare l’efficacia del trattamento del tumore al pancreas, una delle neoplasie più aggressive e difficili da trattare.
Un aspetto particolarmente significativo dello studio è stato l’approccio multidisciplinare adottato, che ha visto il coinvolgimento attivo e coordinato di diverse figure professionali (chirurghi, oncologi, radiologi, medici nucleari, gastroenterologi, fisici sanitari, anatomopatologi, farmacisti e data manager), a conferma della qualità e della complessità di una ricerca clinica di alto livello. I risultati sull’efficacia del trattamento saranno disponibili nei prossimi 12 mesi. Nel frattempo i dati raccolti indicano un’eccellente tollerabilità della procedura, senza complicanze rilevanti per i pazienti.
“Questo studio dimostra che anche nelle grandi strutture pubbliche si può fare ricerca clinica avanzata, rigorosa e innovativa – ha dichiarato il dottor Carlo Garufi, direttore dell’Oncologia medica del San Camillo Forlanini -. Il nostro coinvolgimento nello studio è motivo di grande orgoglio per l’ospedale e per tutto il team. È solo grazie alla competenza e alla sinergia tra professionisti che si possono raggiungere traguardi di questo livello, offrendo nuove speranze ai pazienti affetti da patologie complesse come il tumore del pancreas”.
Lo studio TRIPP-FFX rappresenta un passo concreto verso trattamenti più efficaci e personalizzati, e conferma il ruolo centrale della ricerca nei grandi ospedali pubblici italiani, capaci di integrarsi in reti internazionali e contribuire a innovazioni che possono cambiare la storia clinica di patologie ancora oggi a prognosi severa.
Redazione Nurse Times
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