La notizia di un nuovo episodio di violenza ai danni del personale sanitario arriva da Trento, dove lo scorso sabato sera un infermiere di Trentino Emergenza è stato aggredito da un paziente in stato di alterazione durante un intervento di soccorso con l’ambulanza. Nonostante il pugno subito, il professionista ha completato l’intervento, ma ha poi necessitato di accertamenti in pronto soccorso. L’aggressore, invece, è stato prima portato in ospedale e poi identificato dai carabinieri.
Sulla vicenda è intervenuto Cesare Hoffer, coordinatore di Nursing Up Trento, con il comunicato che segue.
Questo è l’ennesimo episodio che ha coinvolto il personale infermieristico, aggredito fisicamente da un paziente dopo essere intervenuto in ambulanza per un soccorso in strada. Le istituzioni ora devono intervenire drasticamente, potenziamento anche l’equipe di soccorso, che dovrà essere formata da tre operatori. Occorre prioritariamente:
- Aumentare la presenza delle forze dell’ordine nei luoghi di lavoro.
- Aumentare le dotazioni organiche di personale, in questo caso a bordo dell’ambulanza.
- Garantire la presenza costante di vigilantes nelle zone più critiche.
- Applicare correttamente le nuove norme, che prevedono l’arresto in flagranza di reato, anche differita nelle 24 ore successive.
Sono necessari altri interventi, come:
- Formazione del personale sulla descalation.
- Prevedere una specifica forma assicurativa per il personale.
- Chiedere all’azienda sanitaria di costituirsi parte civile negli episodi di aggressione.
- Dotare il personale di specifici dispositivi di allarme (es. orologi a polso con pulsante allarme).
- Provvedimenti di tipo logistico, che strutturalmente prevedano anche zone di sicurezza dove il personale può rifugiarsi in attesa del soccorso da parte di altri operatori esterni.
- Rivedere e rendere più snello ed efficace il sistema di incident reporting per le segnalazioni delle aggressioni (nella stragrande maggioranza dei casi è sottaciuto dai dipendenti).
- Individuare idonee strutture per i pazienti psichiatrici di difficile gestione, con particolare riferimento agli adolescenti.
- Elaborare progetti educativi rivolti anche agli utenti.
- Implementare il supporto psicologico a favore dei dipendenti.
Questi episodi non sono più accettabili, sono indegni di un Paese civile e i nostri colleghi non possono essere lasciati soli in balia delle situazioni di rischio in cui operano. Poco o nulla è stato fatto. Ora Azienda e politica provinciale si facciano carico della problematica e rispondano presente. Anche i pazienti sono a rischio di subire gravi conseguenze!
Redazione Nurse Times
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