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Toscana, attivati i primi 6 Pir (presidi di intervento rapido): si punta a ridurre le attese in pronto soccorso

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In Toscana sono operativi da qualche giorno i primi sei presidi di intervento rapido (Pir), pensati per ridurre drasticamente le lunghe attese nei pronto soccorso. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Regione, mira a garantire cure tempestive per i codici bianchi e verdi, casi meno gravi che spesso ingolfano i reparti di emergenza, consentendo al personale di dedicarsi con maggiore efficienza ai pazienti in codice giallo o rosso.

“Ciò che una volta comportava 12 ore di attesa al pronto soccorso si può risolvere al Pir in mezz’ora – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani -. È una riforma che, se andrà come speriamo, sarà una vera e propria rivoluzione per la nostra sanità”. Nei prossimi sei mesi saranno raccolti i dati della sperimentazione per valutarne l’efficacia e decidere un’eventuale espansione.

I Pir attualmente attivi in Toscana si trovano a Figline e Incisa Valdarno, luogo in cui è nata l’idea del progetto, a Firenze, nell’ospedale di Torregalli e nel presidio delle Piagge, a Empoli, Prato e Pistoia. Operano in luoghi separati, ma sono complemetari ai pronto soccorso tradizionali e rappresentano inoltre un ponte tra le strutture di emergenza e i medici di famiglia, garantendo una continuità assistenziale ottimale.

Il progetto dei Pir, di cui è responsabile l’Asl Toscana Centro, ha già gestito circa 200 interventi. Se i risultati, come tutto fa sperare, saranno positivi, l’intenzione è di ampliare la rete ad altre aree della regione. “Con i Pir vogliamo creare un nuovo modello di accesso alle cure che possa essere di esempio a livello nazionale”, ha affermato Giani.

“I Pir stanno andando a regime – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini -. La loro funzione è prendere in carico situazioni di natura sanitaria non emergenziale per cercare di evitare che ci sia un accesso improprio al pronto soccorso. Siamo nell’ambito della sperimentazione, che vedrà tre tipi di Pir: il punto di Figline ad accesso diretto, quattro sperimentazioni in case di comunità di realtà fiorentine, pratesi, pistoiesi ed empolesi, dove ci sarà una presa in carico filtrata dalla medicina generale o dall’116117, e la terza modalità che è già in corso a Torregalli, dove per una serie di situazioni di piccola entità c’è un ambulatorio medico infermieristico affianco al pronto soccorso che prende in carico queste situazioni di piccolissima entità”.

Redazione Nurse Times

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